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Sconcerti: l’abbandono del maxi-ritiro è la prima vittoria dell'”azienda” calciatori

Sul CorSera. Tocca al giocatore tenere i comportamenti giusti per rischiare il meno possibile. È un cambio di concetto epocale. Stabilisce che le decisioni sul calcio vanno prese ormai insieme ai giocatori 

Sconcerti: l’abbandono del maxi-ritiro è la prima vittoria dell'”azienda” calciatori
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus.

Sul Corriere della Sera Mario Sconcerti definisce l’abbandono dell’idea del maxi-ritiro di tre mesi una vittoria dei calciatori.

I giocatori sono divisi su quando ricominciare. Da una parte ci sono gli italiani (40%) e dall’altra gli stranieri (60%).

“E non hanno le stesse idee su quando ricominciare. Diciamo che c’è una versione patriottica e una più mercenaria, decisamente prudente. I dubbi però hanno spaventato e contribuito ad affermare diritti dei giocatori che nessun protocollo aveva considerato. È ormai ritenuto non percorribile un ritiro lungo quanto la riapertura del calcio, cioè una reclusione di tre mesi continuati dentro un albergo senza vedere nessuno. Il ritiro iniziale durerà normalmente, 15 giorni, poi i giocatori dopo ogni partita torneranno in famiglia. Questo è più pericoloso ma più corretto. E stabilisce che le decisioni sul calcio vanno prese ormai insieme ai giocatori, azienda contro azienda. Proprio pensando al valore dell’azienda-calciatore, è inedito ma normale che tocchi ormai al giocatore salvaguardare se stesso, tenere i comportamenti giusti per rischiare il meno possibile. È un cambio di concetto epocale. Vedremo se reggerà”.

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