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La Premier degli allenamenti volontari perde pezzi: Kanté non si presenta alla ripresa del Chelsea

Cresce il numero degli “ammutinati”: chi ha paura non si allena. E gli allenatori hanno un nuovo problema: che succede se il test pre-partita è inconcludente e da rifare?

La Premier degli allenamenti volontari perde pezzi: Kanté non si presenta alla ripresa del Chelsea

Il capitano del Watford Deenay, il suo compagno di squadra Mariappa che è risultato positivo e ancora non se ne fa una ragione. E poi Rose del Newcastle che accusa: “siamo trattati come topi da laboratorio“. Ora N’Golo Kanté del Chelsea. La Premier League degli allenamenti distanziati a piccoli gruppi su base “volontaria” comincia a perdere pezzi. 

Kanté martedì era stato visto a Cobham per il ritrovo del Chelsea ma ieri ha rinunciato ad allenarsi tornando a casa per continuare le sedute individuali. Secondo il Daily Mail e il Telegraph, Kanté ha timore di essere contagiato stando a contatto con gli altri compagni e ha chiesto e ottenuto dalla società il nulla osta a tornare a casa.

E’ la linea che stanno adottando tutti. Ieri Klopp ha chiarito che “è una scelta dei giocatori. Non ci sono restrizioni, nessuna punizione, niente. E’ una decisione propria e noi la rispetteremo al 100%. I ragazzi stanno bene. Non metteremmo mai in pericolo nessuno per fare ciò che vogliamo fare. Sì, adoriamo il calcio. E sì, è il nostro lavoro, ma non è più importante della nostra vita o della vita di altre persone”

Ma a queste scelte individuali si aggiunge anche un altro problema. Ci sono giocatori che non hanno potuto ancora riprendere la preparazione perché i tamponi della prima tranche effettuata dalla Premier hanno dato esiti inconcludenti e quindi dovranno rifarlo. Cosa accadrà, si chiedono gli allenatori, se, come da protocollo, accadrà la stessa cosa con i test pre-partita?

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