A Repubblica: «Non ho sviluppato nessuna abilità particolare, non provo alcuna urgenza di darmi da fare. I registi italiani hanno un modo particolare di sentire il cinema. Sorrentino posiziona gli attori come Antonioni»
![John Malkovich: «Il lockdown? Mi mancano gli amici, ma almeno non mi sento in colpa se declino un invito» John Malkovich: «Il lockdown? Mi mancano gli amici, ma almeno non mi sento in colpa se declino un invito»](https://www.ilnapolista.it/wp-content/uploads/2020/05/malkovich.jpg)
Repubblica intervista John Malkovich. Ammette di aver vissuto il lockdown in maniera rilassata, nella sua casa di Cambridge, in Massachussetts.
«Provo un senso di relax. Non ho sviluppato nessuna abilità particolare nelle settimane di isolamento, non provo alcuna urgenza di darmi da fare. Faccio le stesse cose di sempre quando non lavoro. Leggo, faccio giardinaggio, guardo la televisione. Mi mancano gli amici, ma almeno non mi sento in colpa se devo declinare un invito. E cucino ovviamente, essendo sposato con un’italiana!».
Da venerdì, su Netflix, andrà in onda la nuova serie Space Force, in cui lui interpreta, in chiave satirica, un dottore consulente scientifico delle Forze Armate. Ma dichiara di non aver alcun interesse per lo spazio.
«Non ho particolare fascino per lo spazio, i viaggi spaziali, la luna, Marte: mi affascina e mi intriga ancora la nostra Terra, che non finiamo mai di scoprire. Se pensate che io sia uno con la testa tra le nuvole — perché così sembro — vi sbagliate: sono uno molto terra terra».
Malkovich ha lavorato con diversi registi italiani, compreso Sorrentino. Ne parla al quotidiano.
«I registi italiani hanno un modo particolare di sentire il cinema. Antonioni aveva il talento di posizionare gli attori, dunque i personaggi, in una geografia, di immergerli nell’ambiente, magari in ambienti per loro inusuali. E il posizionamento della cinepresa ti spiega cosa devi fare. Anche Sorrentino è così».
Come sarà il mondo dopo il Covid? Difficile dirlo.
«Davvero non so cosa il futuro ci riservi. Di sicuro sempre più film per la tv e tante serie. Ma anche quelle bisogna girarle, e come sapete i set sono affollati e come fai a parlare di distanziamento sociale! Però sono ottimista. Tutto si risolverà. Confido in intuizioni geniali, da parte della politica e della scienza. Anche come fare cinema dipenderà dalla scienza. E questo forse sarà il grande stravolgimento del post-Covid».