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Nainggolan come Zaza, il Napoli spreca tanto e rimette la Roma in corsa per il secondo posto

Nainggolan come Zaza, il Napoli spreca tanto e rimette la Roma in corsa per il secondo posto

Come a Torino contro la Juventus. Il 14 febbraio fummo puniti a due minuti dalla fine da Zaza. Oggi a Roma ci ha castigati all’ultimo minuto Nainggolan. Il Napoli perde più o meno nello stesso modo la seconda sfida decisiva del campionato e rimette la Roma in corsa per il posto. A tre giornate dalla fine, gli azzurri di Sarri hanno ancora due punti di vantaggio sui giallorossi di Spalletti. Il Napoli ha un ottimo calendario ma non deve fare passi falsi. In caso di parità, ad andare direttamente in Champions sarebbe la Roma.

Il Napoli ha buttato la partita nel giorno in cui ha consegnato alla Juventus il quinto scudetto consecutivo. E ha preso gol, proprio come a Torino, quando sembrava avere la partita in pugno, dopo aver sfiorato il vantaggio anche se non ha mai dato l’impressione di giocare con gli occhi della tigre. Il Napoli è mentalmente entrato in campo per il pareggio, senza la cattiveria necessaria. E ha finito col collezionare la terza sconfitta consecutiva in trasferta (dopo Udinese e Inter). Forse per la prima volta quest’anno ha peccato di supponenza ed è riuscito nell’impresa di perdere una partita che sembrava archiviata. Non si può nemmeno parlare di calo fisico, perché se c’era una squadra che sembrava sulle gambe quella era la Roma. Il Napoli ha giocato meglio il secondo tempo del primo. 

Ancora una volta e in qualche modo è decisivo Totti. È lui ad accendere l’Olimpico alle 16.41 quando Spalletti lo spedisce in campo al posto di El Shaarawy. Tocca due palloni, il secondo è un perfetto lancio per Salah che spreca. Alla terza azione la butta in area, la palla finisce a Salah che appoggia all’indietro a Nainggolan, destro nell’angolino basso e arrivederci. La partita finisce qui.

Non è il momento di aprire processi anche se qualcosa alla fine del campionato sarà giusto dire. Adesso il Napoli non deve entrare in paura e provare a vincere tutte e tre le partite che mancano: Atalanta e Frosinone in casa e Torino fuori. La Roma ha Genoa e Milan in trasferta e Chievo in casa. Un calendario decisamente favorevole a noi. Un ottimo campionato che rischia di essere rovinato da un finale decisamente non all’altezza. Sei punti in cinque partite sono davvero pochi. 

La Roma di Spalletti non ha impensierito più di tanto il Napoli. Ha sfiorato il gol dopo 50 secondi, con Salah, grazie a un regalo di Hysaj e poi di fatto nulla più. Non una parata di Reina. Ma questa è un’aggravante per gli azzurri che hanno ritenuto di controllare la partita. Sarri ha preferito Mertens a Insigne mentre Spalletti ha spedito Dzeko in panchina ma non per Totti. 

Spalletti schiera la squadra con quattro giocatori proiettati in avanti: Nainggolan finto centravanti, sempre il primo ad andare in pressing su Albiol e Koulibaly; Perotti pronto ad andare in pressione su Jorginho, con El Shaarawy e Salah sono sulle fasce. L’egiziano vero – una ventina di tifosi per lui in tribuna – gioca molti più palloni del faraone. Subito dietro, Pjanic su Hamsik e Keita che arretra come giocava De Rossi.

Il Napoli sembra inizialmente faticare, Hamsik non pare in una giornata di vena: perde tanti palloni. La ragnatela di Spalletti funziona: a fine primo tempo Jorginho ha giocato trenta palloni, probabilmente il minimo stagionale. La Roma lascia che a fare gioco siano Albiol e Koulibaly (rispettivamente 50 e 56 palloni toccati). Una volta Jorginho ha la possibilità di alzare la testa e serve Higuain che controlla di sinistro in area tra i due centrali della Roma, se ne libera e poi è bravissimo Szczesny a respingere in uscita. È l’occasione migliore del Napoli nel primo tempo: al 29esimo. Nel frattempo, Manolas lasciato il campo in seguito a una manata di Higuain. Al suo posto, Zukanovic.

La Roma si fa notare solo a fine primo tempo in un’azione che provoca due ammonizioni: Koulibaly per entrata su Nainngolan e sul prosieguo Ghoulam per sgambetto su Salah lanciato a rete.

La ripresa comincia senza Florenzi, infortunato: Maicon al suo posto. Il Napoli progressivamente diventa padrone del campo. Ha tante occasioni per segnare. Ma sembra non essere particolarmente convinto. Dà sempre l’impressione di accontentarsi del pareggio. Ci prova Hamsik, due volte Mertens (una su bella azione di Higuain che si libera di Zukanovic a centrocampo). La Roma si fa notare per un tiro di Maicon che finisce in fallo laterale.

La squadra di Spalletti sparisce dal campo ma il Napoli non infierisce. E sbaglia. Higuain al 72esimo tira a botta sicura in area piccola ma Szczesny è bravo a respingere e poi a sbrogliare. Gli ammoniti non mancano: Mertens per simulazione, Jorginho per fallo su Salah. Escono Mertens (buona prova, forse un po’ egoista) ed entra Insigne. Esce Allan per Lopez. Entra Totti ma è ancora il Napoli a sfiorare il gol: cross di Insigne, Szczesny anticipa Higuain, Hamsik va a botta sicura ma viene anticipato in angolo da Rudiger. 

La partita sembra finita e invece non è così.

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