Una classica del campionato italiano, una sfida tra squadre dal destino e dalle caratteristiche affini. Torino-Napoli, match decisivo (per gli azzurri), possiede un bel carnet di precedenti. Abbiamo pescato in rete, in tempi lontani e meno lontani. Poche vittorie azzurre tra cui scegliere, tanti bei personaggi. Ecco alcune di quelle storie.
3/12/1978, Torino-Napoli 0-0
È la classica partita anni Settanta, con la squadra di casa che attacca per tutti i novanta minuti e quella in trasferta che bada sostanzialmente a non scoprirsi e mettere in pericolo il punto in trasferta. Il Napoli, anche se è quello post-champagne di Vinicio, mantiene inalterata questa impostazione speculativa.
L’unica nota di colore è quella dell’ex, il Giaguaro Castellini, che festeggia l’addio al bianco e nero in televisione (dal 1977 è possibile assistere alle trasmissioni a colore) e il ritorno nel “suo” Comunale con una sgargiante divisa gialla. Pulici attacca, Castellini e i difensori del Napoli respingono alla meglio. Non è un bellissimo Napoli, ma neanche il Torino fa o farà molto di meglio: a fine stagione, azzurri sesti e granata quinti .
27/10/1985, Torino-Napoli 2-1
È il match che riporta il Napoli sulla terra, a una settimana dal 5-0 al Verona campione d’Italia. Maradona è azzoppato, ha problemi al ginocchio ma stringe i denti. Fa il possibile, insomma, in una gara che il Torino interpreta benissimo. Stanno cambiando i rapporti di forza, però: l’anno precedente, i granata sono arrivati secondi proprio alle spalle della squadra di Bagnoli, ma è più un exploit isolato che un vero e proprio salto di qualità in chiave scudetto. Anche perché, nel frattempo, i ragazzi di Radice hanno iniziato non proprio alla grande questo loro campionato (2 vittorie, ma anche il pareggio di Lecce e le sconfitte contro la Roma e nel derby della Mole).
Segnano Sabato e Comi, due che faranno male al Napoli anche negli anni successivi. Maradona prova a riaprire il risultato, a tre dalla fine, con un calcio di punizione maligno che trova, forse, pure un’anonima deviazione verso la porta. Finisce 2-1 per i granata, ma la sensazione è che quel Napoli sia sulla strada giusta. La settimana dopo fermerà la Juventus al San Paolo, nel giorno del nubifragio e della punizione a due di Maradona a Tacconi. Alla fine, sarà terzo posto. Il Torino manterrà un buon livello di prestazioni e arriverà quinto in classifica, ben lontano però dalla lotta per il titolo.
Il servizio di “Carlo-Nesti-da-Torino” si apre con il cattivo presagio della somma dei debiti delle due società: 113 miliardi, col Napoli in nettissimo vantaggio rispetto ai granata. C’è contestazione al Delle Alpi, anche se la partita in campo non è tra le più brutte. Anzi, tutt’altro: le due squadre, al netto della delicata situazione di bilancio, vivono un’annata pure positiva. Il Toro è reduce dalla Coppa Italia e dalla finale di Coppa Uefa, il Napoli di Lippi si sta riscoprendo in grado di avvicinarsi alle zone alte della
Finisce 1-1, segnano il “futuro ex” Benny Carbone e Daniel Fonseca, i calciatori con più talento in campo. Nel mezzo, un bel duello d’altri tempi tra gli ex compagni Andrea Silenzi e Ciro Ferrara e buone giocate sparse di molti altri calciatori che hanno vestito entrambe le maglie: Francini, Venturin, Policano. A fine stagione, nella corsa alla Uefa, la spunterà il Napoli: sesto posto a 36 punti, due in più del Toro ottavo. In mezzo, la Roma di Mazzone. Fallimento scongiurato per entrambe, ma è solo questione di tempo.
Zanini, Dionigi, Vieri, Bernini, Bonomi. È un Napoli in disarmo, quello di Gigi Simoni. Nelle settimane che arrivano alle partite di un campionato un po’ anonimo e un po’ mediocre, si parla più delle beghe societarie che di calcio giocato. Il tecnico ex Inter e Cremonese, che in realtà non avrebbe neanche una squadra malvagia, raffazzona alla meglio e mette insieme alcune buone partite.
Quella di Torino è forse la migliore dell’intero campionato, un 1-2 in trasferta in un vecchio stadio Delle Alpi. Segnano Dionigi, con un bel destro al volo su bel servizio di Zanini, e poi Max Vieri, fratello d’arte, bravo a incornare di testa il cross ancora di Dionigi. In mezzo, il pareggio del Torino segnato da Conticchio con la gentile collaborazione della premiata ditta Brivio-Bonomi, portiere (di riserva) e difensore centrale degli azzurri. Il Torino, allenato da un enfant prodige della panchina che non ha saputo confermarsi ad alto livello (Ezio Rossi), finirà a 14 punti dalla zona promozione. Il Napoli, invece, chiuderà giusto una posizione e tre punti più sotto. Il risultato, però, sarà invalidato dal fallimento.
4/5/2008, Torino-Napoli 2-1
Il Napoli di Reja è già salvo, ha giocato un buon campionato e fatto vedere cose e calciatori interessanti. Il Torino, invece, è con l’acqua della retrocessione alla gola. Si vede soprattutto questo, in una partita di maggio che per gli azzurri può significare Intertoto ma che in caso negativo rimanderà a Napoli-Milan ogni decisione.