ilNapolista

Il basket a Napoli aspetta un mister X che lo salvi

Il basket a Napoli aspetta un mister X che lo salvi

Felicità e malinconia si fondono in un fine settimana che racchiude in sé tutti i colori dello sport per noi appassionati di calcio e basket. I play off di Serie b vanno avanti senza di noi (estromessi dal campionato), e non ci resta che guardare la tv.

Chi ha visto la finale di Eurolega può comprendere quali picchi di suspance questo sport possa raggiungere a certi livelli: partite apparentemente chiuse dopo due quarti che si riaprono magicamente in due minuti. Ha vinto la squadra di Mosca, compagine con un budget di circa 35 milioni di euro.

Torniamo a noi: avremmo avuto bisogno della centesima parte di questa somma per chiudere una stagione serenamente, solo della centesima. Ma diamo una occhiata all’orto del vicino senza alzare lo sguardo ad Est: Avellino, con il napoletanissimo patron De Cesare, é ormai nella elite del basket italiano e la stessa Scafati lotta per un posto nella Serie A dei canestri. E noi? Guardare al passato e commentarlo ulteriormente non avrebbe senso. Le cause e, soprattutto, gli effetti sono palesi: la domenica osserviamo giicare altre squadre.

Quale futuro abbiamo? Ad oggi non ci sono voci particolarmente felici: sembra che il massimo a cui si possa aspirare sia una C Silver, campionato di caratura regionale:una sorta di palude dei canestri dove – con tutto il rispetto – l’orizzonte spazia da Sarno a Pozzuoli. Ora, per quanto probabilmente Napoli meriti questa situazione, ho ancora una speranza. La speranza di un futuro diverso, con un imprenditore serio, onesto ed appassionato che voglia sporcarsi le mani e ripartire da una B, categoria possibile per costi e disponibilità di titoli (in A è difficile, ed i costi sono ingenti). Un progetto serio, guidato da un imprenditore facoltoso, noto e visibile, gestito tecnicamente da professionisti capaci, riuscirebbe velocemente a colmare quel normale gap di fiducia , quella diffidenza forte e razionale che ha il tifoso di basket a Napoli La diffidenza di oggi, figlia di troppe delusioni, non faticherebbe a trasformarsi in amore e seguito di pubblico.

Oggi sembrano esserci le condizioni, anche esterne (le Universiadi, ad esempio) per iniziare un percorso: che si parta dalla seconda o dalla terza serie poco importa. Per tutti noi conta solamente la solidità del progetto: una stagione di purgatorio vola via in fretta. Se esiste una (o più) persona seria, pronta a costruire negli anni, è giusto che sappia che noi tifosi ci saremo a sostenerla, a prescindere dalla categoria: il vero successo sarà tifare per una compagine con un progetto quinquennale o decennale, una società che non faccia voli pindarici e che voglia crescere pian piano con i suoi tifosi, ma senza conoscere gli affanni di scadenze impossibili da onorare. Con questi presupposti, non badando alla categoria, se un “Mister X” dovesse spuntar fuori, noi ci saremo. Lo aspettiamo.

ilnapolista © riproduzione riservata