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Se i calciatori sono questi, quale sarà il futuro del Napoli?

A Bergamo Gattuso ha peccato di presunzione, il suo Napoli per ora funziona in contropiede. Ma dovremmo concentrarci sul domani che ci attende

Se i calciatori sono questi, quale sarà il futuro del Napoli?

Un mio amico di grande saggezza ripete: “prima di diventare santo occorre essere beato. Qui a Napoli facciamo invece una persona direttamente santo. Salvo poi a precipitarla negli inferi in un attimo”.

Dico questo pensando a Gattuso. Santificato in un attimo. Con tutti i rischi connessi.

A mio modestissimo parere a Bergamo ha sbagliato partita. Provando ad imporre il gioco con un pressing molto alto. Invece di usare la strategia dimostratasi vincente con Barcellona, Lazio, Inter e Juve . Doppia linea difensiva assai stretta ( il doppio pullman dice qualcuno). E contropiede. Questo Napoli non sembra adatto al gioco praticato a Bergamo. Il peccato di presunzione lo ha pagato caro e amaro.

Ma alla rimonta sull’Atalanta non ho mai creduto. Troppi dodici punti. Troppo in palla la squadra bergamasca. Che vive un momento di splendore atletico a dire poco stupefacente. Perché si potesse pensare che lasciasse per strada dodici punti.

Piuttosto sono preoccupato del futuro del Napoli se, come pare certo, nella prossima stagione la maggioranza dei calciatori saranno quelli visti contro l’Atalanta. Politano evanescente. Demme metronomo utilissimo se la squadra gioca coperta ma non un campione. Zielinski e Fabian che dopo due anni da titolari tardano ad esplodere. Restando, a quello che si vede, campioni soltanto potenziali. E non penso all’erroraccio di Fabian contro l’Atalanta che può capitare a tutti. Ma al rendimento medio che oscilla tra il poco più e il poco meno della sufficienza. A ciò aggiungiamo la probabile partenza di alcuni pezzi pregiati… E resta un Napoli che va a collocarsi nella fascia quinto/settimo posto. D’altro canto le squadre vincenti si costruiscono con i calciatori vincenti. E non ne vedo in arrivo all’orizzonte.

Anche se poi, sotto sotto, spero sempre in una magia del grande presidente che ci ha abituato in questi anni a sorprese stupefacenti. Ovviamente una volta messo in sicurezza il bilancio. Ci vuol poco d’altronde a far la fine della Roma. Ma il Dela è una garanzia. In questa fase sembra fidarsi ciecamente di Gattuso. E d’altro canto a Napoli, forse per motivi ambientali, i tecnici molto blasonati non hanno mai avuto fortuna . Ma questo è un altro discorso sul quale magari torneremo.

Certamente Gattuso è un grande lavoratore. E chi lo conosce bene mi ha detto essere un grande studioso di calcio. Uno che si aggiorna in continuazione a 360 gradi sulle metodiche e le innovazioni nel calcio.

Qui da noi ha acquisito rapidamente un grande merito. Aver sistemato la fase difensiva. Ma allora perché non si poggia su di essa? Avete visto come Maksimovic che era apparso insuperabile va in barca se la squadra non gioca cortissima? Forse però poiché il pareggio non gli serviva a nulla ha pensato di gettare il cuore oltre l’ostacolo contro i nerazzurri.

Altro merito del tecnico è che a quel che appare è aver in pugno la rosa.

Una ulteriore virtù del beato Gattuso , non ancora santo, è nella comunicazione. Un punto sul quale, per esempio, Sarri e Mazzarri erano estremamente carenti. Lui è uomo chiaro e leale. Che non usa il politichese per commentare una partita. Ammette gli errori suoi. E quelli dei suoi calciatori. Senza far drammi. E senza mai ricorrere al piccio, alle lamentazioni, alle scusanti di giornata. Questo aspetto della personalità di Gattuso è al mio avviso molto bello.

In più, a quel che appare, entra con decisione nelle scelte di campagna acquisti. Assumendo direttamente le responsabilità delle decisioni. Insomma un leader… non calmo… anzi agitato.

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