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Allegri: “Nel calcio italiano, il cervello vince sempre sul cuore. Il Real Madrid mi voleva”

L’intervista dell’allenatore a Marca: “In Serie A è più difficile giocare perché i giocatori non sono liberi di esprimersi in modo puramente istintivo”

È passato oltre un anno, da quando la Juventus decise di non proseguire più con Massimiliano Allegri in panchina. L’allenatore scelse di prendersi un periodo sabbatico. Raggiunto da Marca, ha parlato della sua situazione personale e di alcuni temi attuali.

Mi sto ricaricando e mi godo la famiglia e la mia Livorno, con gli amici di una vita. Sto cercando un club con un progetto ambizioso e vincente. Se mi piacerebbe allenare in Liga? Certo, chi mai potrebbe rispondere di no ad una domanda simile.

Il futuro del calcio italiano, secondo Allegri, non sarà diverso dalle ultime stagioni per le squadre che ha allenato.

La Juve continuerà a vincere per anni, hanno una struttura fatta per questo. Il Milan ha bisogno di un progetto forte, consistente. Rivoluzionare la squadra ogni anno non gli permette di crescere.

L’attenzione per la tattica è alla base della diversità tra il calcio italiano e quello spagnolo.

Nella Liga c’è molto più gusto nel giocare, non importa il risultato. Dopo aver preso gol una squadra continua a giocare come se niente fosse successo. In Italia invece c’è molta più cura e attenzione per i dettagli della partita e la tattica. Il cervello vince quasi sempre sul cuore in generale. Per questo è più difficile giocare in Serie A. Il giocatore non ha molta libertà di esprimersi in modo puramente istintivo e questo a volte rende difficile giocare qui.

Infine, Allegri ha confermato di esser stato cercato dal Real Madrid, ma di aver rifiutato per onorare il suo accordo in essere con la Juve.

Due anni fa ci furono contatti col Real Madrid, ma non se ne fece nulla perché avevo un contratto con la Juventus. Inoltre, avevo un impegno forte col club e i tifosi.

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