Il brasiliano – ora della Juve – non giocherà contro il Napoli, lasciando Setién con soli 4 centrocampisti. “Dimostra il fallimento della politica societaria del Barca”

Arthur non è più un giocatore del Barcellona, anche se figurativamente risulta ancora sotto contratto. Ma il brasiliano è soprattutto una “spina”, l’ennesima. Un caso paradigmatico, scrive El Pais, di come funzionino male le cose al Barcellona.
Il centrocampista – che ha solo 23 anni – venduto già alla Juventus, nello scambio ripara-bilanci con Pjanic, s’è già ritirato: non giocherà contro il Napoli l’8 agosto nonostante la stagione non sia ancora terminata, e negozia la risoluzione del contratto con la società presieduta da Josep Maria Bartomeu. Arthur si sente trascurato da Setién, e sminuito dal club dopo essere stato scambiato contro la sua volontà.
Scrive El Pais:
“Lo scambio concordato da Barcellona e Juventus, regolato con 12 milioni a favore del club catalano – 72 contro 60 – ha consentito di bilanciare i conti della stagione 2019-2020 il 30 giugno. Spinto dai debiti, il consiglio direttivo del Barcellona ha messo in vendita i tre quarti della sua rosa e alla fine è riuscita a vendere solo quello che era considerato il sostituto naturale di Xavi Hernández. L’elenco dei fallimenti nel tentativo di colmare il vuoto lasciato da Xavi, Andrés Iniesta e Neymar sembra non vedere una fine“.
Di più: secondo il quotidiano spagnolo l’operazione mette nuovamente in discussione la politica del Barcellona, ed esprime il malgoverno che sta vivendo: “i calciatori fanno e disfano uno spogliatoio atomizzato mentre il presidente non trova nemmeno una road map ragionevole verso le elezioni del 2021. Il contesto favorisce casi come quello di Arthur”.
L’allenatore non si aspetta più nulla da Arthur, e lui vuole dimenticare il Camp Nou il più presto possibile. “Niente a che vedere con Pjanic: il bosniaco è felice di vincere la Serie A con la Juve per poi andare a giocare per il Barcellona”.
Ma “la situazione è particolarmente compromettente per Setién. Ha solo 16 calciatori a disposizione per il Napoli, a causa delle squalifiche di Busquets e Arturo Vidal. Il Barca si giocherà il passaggio del turno di Champions League con solo quattro centrocampisti: De Jong, Rakitic, Riqui Puig e Sergi Roberto”. Arthur non c’è più: “l’ultimo gesto per cui sarà ricordato è uno sbadiglio nella partita contro l’Osasuna”.
El Pais ricorda tutti i problemi che ha creato Arthur da quando è al Barcellona, dalla festa a Parigi di Neymar, allo snowboard a Grandvalira. Ma soprattutto scrive:
“Non è stato rispettato e non ha rispettato lui gli altri, un sintomo di come alcuni grandi giocatori che non si sono integrati o che non fanno parte del nocciolo duro della squadra vivono oggi lo spogliatoio del Barca. Figure che si comportano male senza che nessuno li corregga, in assenza di leadership e ambizione, tutti protetti dall’ombrello di Messi. Il paradigma di come funziona il Barça oggi”.