Cinque gol fatti, nessuno subito, un palo e un dominio incontrastato per novanta minuti. Napoli-Bruges si rivela una pura formalità. Al quarto tentativo il Napoli riesce a vincere la sua prima partita ufficiale della stagione. Proprio in quell’Europa League che si temeva potesse essere snobbata dagli azzurri. I belgi sono apparsi tutt’altro che irresistibili, ma è una squadra che lo scorso anno ha raggiunto i quarti di finale di Europa League, eliminata dal Dnipro. Va detto che con la cessione del portiere si è indebolita molto. Non c’è mai stata partita in un San Paolo con le curve chiuse ma i distinti quasi pieni (13mila spettatori), che alla fine ha applaudito in maniera convinta. Per trovare cinque gol del Napoli in Europa bisogna tornare alla magica trasferta di Valencia: c’erano Ranieri e Fonseca, la lira e Tangentopoli. Insomma, un secolo fa.
Sarri introduce due novità: il 4-3-3 con Mertens e Callejon larghi e Higuain al centro, e il turn over. Il tecnico lascia in panchina Maggio, Chiriches, Allan, Valdifiori e Insigne. A centrocampo giostrano Jorginho (ottima la sua prova), David Lopez e Hamsik. Per chi ama la polemica, segnaliamo che di fatto è un Napoli in versione Benitez: l’unico nuovo acquisto in campo è Hysaj, oltre a Reina. 4-3-3 dicevamo e proprio Callejon e Mertens sono stati i due grandi protagonisti. Autori di una doppietta a testa, hanno fatto quel che volevano della incerta difesa della squadra di Preud’homme. In novanta minuti Reina ha dovuto compiere un solo intervento, nel finale. Per il resto la coppia centrale Albiol-Koulibaly non è mai stata impensierita se non blandamente nel primo quarto d’ora.
Le vittorie sono importanti. E questo è un successo che ci voleva per ridare morale alla squadra. Non bisogna esaltarsi oltre il dovuto, considerata la caratura degli avversari, ma un 5-0 in Europa League è risultato da circoletto rosso che va festeggiato.
La cronaca. La partita finisce molto presto, già a metà tempo. Al primo affondo il Napoli va in gol con Callejon: una rete che potremmo definire un Florenzi in sedicesimi. Dalla destra lo spagnolo va per crossare ma la palla prende una traiettoria maligna che si insacca alle spalle del colpevole Sinan Bolat, uno dei punti deboli della squadra di Preud’homme. Il Napoli europeo meglio non poteva cominciare.
Il Bruges prova a dare segnali della propria presenza. Soprattutto a destra, dove Meunier spesso raddoppia mettendo Ghoulam in difficoltà. E proprio da quel lato il Bruges cerca di rendersi pericoloso due volte, sempre nello stesso modo: cross basso, una volta nessuno interviene, un’altra Diaby si perde tra il terreno e Koulibaly.
Per dieci minuti sembra esserci partita. Ma là dietro alle prime difficoltà il Bruges si dissolve. E così, dopo uno sterile predominio dei belgi, il Napoli raddoppia. L’azione parte dalla nostra metà campo, Koulibaly verticalizza per Hamsik che allarga a destra per Callejon, ancora lui: lo spagnolo si libera del suo avversario, il modesto De Bock, e mette rasoterra al centro dove Mertens è solo nell’area piccola. Per lui è un gioco da ragazzi per lui appoggiare in rete. Due a zero col minimo sforzo.
A questo punto il Bruges scompare definitivamente. Si registra un tiro di sinistro al volo di Diaby, fuori. E basta. Al 25esimo arriva il terzo. Su schema di calcio piazzato per un fallo su Jorginho. Il brasiliano calcia in verticale superando la barriera, Mertens arriva in corsa e incrocia al volo di destro. Un gol da Playstation. La partita virtualmente si chiude qui. Gli azzurri si divertono a cercare triangolazioni, provano a mandare in rete Higuain che si dimostra altruista al 35esimo: serpentina e passaggio all’indietro per David Lopez che sparacchia alto.
Nel secondo tempo il dominio è totale. Il Napoli non si deconcentra e continua a giocare come sa. Mai un passaggio a vuoto. Preud’homme prova a cambiare qualcosa: Jose Izquierdo per l’evanescente Bolingoli Mbombo ma è un monologo del Napoli. Che fa le prove tecniche del quarto gol lungo l’asse Hamsik-Mertens. E al 53esimo il duo confeziona il gol: servito dalla sinistra da Mertens, il capitano anticipa il portiere che ancora una volta lascia a desiderare, lo supera e deposita in rete a porta vuota. E sono quattro.
Non è finita. Il Napoli non si ferma. Due minuti dopo, Mertens sfiora la tripletta con un triangolo con Ghoulam, tiro che stavolta viene deviato in angolo. Ancora Mertens va vicinissimo alla tripletta dopo uno splendido triangolo volante con Hamsik: il portiere ha un sussulto d’orgoglio e devia ancora in corner.
Al 62esimo, ilNapoli sostituisce Hamsik con Allan e prima di uscire Marek va a dare la fascia di capitano a Reina. Cinque minuti dopo, Higuain sfiora il gol: azione personale sulla destra, tiro che il portiere devia ancora in angolo. Sembra il prologo dell’attesa rete di Gonzalo. Ma non è così. Al 70esimo l’argentino colpisce il palo: splendido lancio di Jorginho che lo libera Gonzalo solo in area, splendido stop, poi la palla gli rimane sul piede, primo tiro: respinto, poi la riprende e colpisce in modo rocambolesco il palo. Subito dopo, Gonzalo esce tra gli applausi del San Paolo: al suo posto Manolo Gabbiadini.
Per gli amanti delle statistiche al 74esimo arriva il primo tiro in porta della ripresa (il secondo della partita) dei belgi: di destro del subentrato De fauw, di poco fuori.
A un quarto d’ora dalla fine applausi scroscianti per Mertens che lascia il campo: al suo posto Insigne. Due minuti dopo quinto gol del Napoli: bel passaggio filtrante di Allan per Callejon che solo in area non ha difficoltà a segnare.
C’è ancora il tempo di annotare, all’83esimo, un gol annullato per fuorigioco a Leandro Pereira che riprende una respinta di Reina. Poi Callejon trova il modo per mangiarsi il sesto e alla fine l’arbitro ungherese fischia la fine. Cinque a zero. Sarri finalmente può sorridere. Adesso per lui sarà più difficile rinunciare al 4-3-3. Domenica sera contro la Lazio la controprova sullo stato di salute degli azzurri.
Massimiliano Gallo