Il mio Napoli – Brugge (o Bruges) 5-0
– Non ci siamo risparmiati con l’acido quando le cose non sono andate come speravamo, perché dovremmo tacere e non zuccherarci ora che ne abbiamo fatti 5 e subiti 0?
– Si dirà: i belgi erano pippe, in attacco avevano il sosia di Pià, questa partita non fa testo.
Certo, ma è giusto ricordare che sul nostro cammino non abbiamo incrociato finora Heynches e Hiddink, ma Zenga e Giampaolo.
– Il vero tormentone è stato, è e sarà il modulo. A volte rimpiango i miei tempi in cui l’unico dubbio tattico dell’allenatore era: sui calci d’angolo, piazzo o non piazzo il giocatore sul palo?
– In questi giorni ho sentito “Quattrotretre” in qualsiasi occasione e in qualsiasi discussione, anche se si parlava di astronomia o di filosofia. È diventato una sorta di mantra e nelle ultime settimane si è detto più questo numero strambo che Ciao, Chitemmuorto o Rigore per la Juve. Addirittura il medico, mentre poggiava l’orecchio sulla mia schiena, mi ha detto: prego, dica 4-3-3.
– Ormai il 4-3-3 fa parte di noi. È un’ossessione. Non possiamo più sfuggirgli. È elemento costitutivo.
– Ciò che conta, da sempre, anche ai miei tempi, è l’atteggiamento, oltre all’uomo sul palo sui corner. Se scendi in campo scarico come a Empoli, puoi giocare con tutti i numeri e le radici quadrate che vuoi, fai le figurelle, pure col Brugge (o Bruges). Pure se gioca il fratello di Pià o il cugino di Consonni.
– E dunque, lodi allo zio di Maradona che coglie la prima vittoria sulla panchina del Napoli. Lodi per la partita e per le sue parole ai microfoni prima e dopo.
Ha bisogno di tempo probabilmente anche nella comunicazione. Quando inizierà a dire bugie e a sfanculare Mauro in diretta significherà che è definitivamente pronto.
– 4-3-3, scusate, ma non lo scrivevo da troppo tempo. Ora me lo tatuo.
– Bene la difesa che non ha subìto reti: il miglior momento di Reina è stato quando ha indossato la fascia di capitano; Kulì, pronto e pulito nelle chiusure, non ha lasciato nulla agli avversari. Temo che un altro paio di partite del genere e Chiriches diventerà Chiurròce..; Albiol non ha sbagliato un intervento e questo ha creato panico perché oggi non possiamo usarlo come capro espiatorio; Ghoulam è tornato titolare ed è già una notizia e Hjsay resta più bello che forte, ma a destra per lo meno non è sembrato un cacciatore con la lenza, la canna e le coffe. Positivo anche Maggio assente.
– Ottimo Jorginho. Se il suo elemento costitutivo è da un anno la uallera, ieri invece ha dimostrato di essersi ritrovato con aperture senza pendenze, precise e veloci. Temo che un altro paio di partite del genere e Valdifiori diventerà Vaidifòri. Spettacolare il cucchiaino per Mertens che ha reso lo schema 43 su palle inattive di Sarri in gol; Hamsik ha galleggiato tra centrocampo ed attacco proponendo lanci di prima intenzione soprattutto per Calle. Una rete e zero passaggi all’indietro al suo attivo; Lopez, beh, al 79′ ha azzeccato il suo primo passaggio ad un individuo con la maglia azzurra. Il suo elemento costitutivo resta il piombo negli arti inferiori. Diciamo che può solo migliorare.
– Intanto ho deciso di chiamare il mio nuovo pappagallino “Quattrotretre”.
– In attacco le cose migliori: Mertens, che per me non fa notizia, con due reti e un assist, ha somministrato la solita scatola di novalgine al suo dirimpettaio. Il belga è l’unico in rosa a creare sempre la superiorità numerica. Calle, che avevamo già buttato, è ritornato al vecchio smalto: un gol alla Baccin, uno alla Bacca e incessanti infiniti tagli. Lo spagnolo è stato il migliore in campo; Higuain ha dovuto invece lavorare molto per la squadra non trovando la via della rete. Molto belli i dialoghi stretti con i compagni, sfortunato quando ha colto il palo.
– Positivo quindi l’esordio stagionale degli azzurri in Europa, così come l’esordio a casa del Minao. Unico momento di panico è stato quando a un certo punto il padrone di casa ha chiesto: siamo sul 3-0, mo’ caliamo, basterà?
– Dopo un anno di Premium, siamo tornati a commentare il commento dei commentatori di Sky. Avevamo dimenticato l’esistenza di Massimo Mauro. Il suo elemento costitutivo dovrebbe essere la nuova versione di Chiriches. Non preparati, si è deciso all’unanimità di togliere l’audio.
– Da sottolineare che fino a ieri (giovedì) a Sky ancora giravano servizi sul derby di Milano.
– Da sottolineare, all’intervallo, il commento dallo studio di Leonardo con la moglie a condurre. Il mio amico Spadetta ha giustamente fatto notare che avrebbero potuto anche piazzarsi nel salotto di casa o direttamente collegarsi dal letto come in Casa Vianello.
– Ho scritto 4-3-3 sulla sabbia.
– Ho rivisto inoltre il mitico Preud’homme, allenatore del Brugge (o Bruges). Mi ha ricordato la gioventù, il Malines (o Mechelen), le sue parate strepitose in quella incredibile semifinale con l’Atalanta (unica squadra di una serie inferiore a raggiungere una semifinale di una coppa europea -Coppa delle Coppe-). Mi ha ricordato Stromberg e Mondonico… Non preparato a questo automatico flashback, ho rimosso immediatamente. Ma mi è rimasta in bocca la voglia di pane e salame.
– L’immagine più rappresentativa della partita è quella della chiusura di collegamento in cui si vede Sarri con il suo elemento costitutivo mentre gli cola dalla fronte, gli bagna la maglia e gli pezza le ascelle.
– Intanto, a casa Leonardo si è poi aggiunto Adani. Avrà parlato del 4-3-3, lo abbiamo intuito dal labiale. E del derby di Milano.
– Discettare positivamente e mielosamente del Napoli è qualcosa che non mi capitava da molto tempo. Mi è mancato e forse ho esagerato. Lo so, i veri banchi di prova si chiamano Lazio, con cui abbiamo un vecchio conto aperto, Carpi e Juve. Ma è innegabile che quando il Napoli gioca bene e vince è solo perché gli avversari sono troppo scarsi così, siccome il diabete bisogna controllarlo e non voglio creare scompensi iperglicemici, questa pagina tra 20 secondi si autodistruggerà.
– Resterà solo il 4-3-3. Viva il 4-3-3. Hasta el 4-3-3 siempre. 4-3-3 o morte.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani
Gianluigi Trapani
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