Dai 150 palloni con Sarri al Barca che non c’è più. “Forse avrei dovuto chiedere di essere ceduto al Lourdes”
“Ciao, mi chiamo Miralem Pjanic e giocavo nella Juventus, ma adesso non ci gioco più. Giocherò nel Barcellona, ma anche il Barcellona che io immaginavo non c’è più”.
Comincia così l’immaginifica lettera in prima persona scritta da Maurizio Crosetti come se fosse Pjanic. L’editorialista di Repubblica usa lo stratagemma per raccontare la catena di sfighe che il centrocampista ex Juve si trova ad affrontare: doveva essere il grande regista palleggiatore di Sarri, è finito nel Barca più triste della storia.
“Sarri disse che avrei toccato 150 palloni a partita ma dopo qualche mese non ero già più titolare. Anche Sarri, comunque, adesso non c’è più: tipo me, la Juve e il Barcellona”.
“Ero un campione, sono diventato una plusvalenza”. “Potevo vincere la Champions League, ma mi ha eliminato il Lione che è la mia vecchia squadra. Che destino gramo”.
E ancora:
“Giocavo con Cristiano Ronaldo, giocherò con Messi: c’è di più? Anzi, forse giocherò con Messi. Nella Juventus, se fossi rimasto avrei conosciuto Pirlo che è stato il più grande del mondo nel suo ruolo che un po’ è anche il mio. Niente da fare, ancora una volta”.
“Rakitic andrà al Siviglia. Dev’essere bello dividere il peso del centrocampo con Vidal, riflettevo. Peccato che Vidal sia quasi dell’Inter”. “Umtiti sta per lasciare il Barcellona, pure lui. Forse non toccherò mai i 150 palloni a partita di Sarri, che in effetti sono proprio tanti, ma alcuni di questi li darò a Suarez, pensavo, che li userà per fare un sacco di gol. Ma Suarez molto probabilmente andrà alla Juve: lui sì”.
“Ho smesso di leggere le notizie sul calciomercato del Barcellona: negli ultimi giorni ho scoperto che nemmeno Piqué, Busquets, Jordi Alba, Rafinha e Coutinho sono sicuri di rimanere”.
La lettera si conclude così:
“Forse avrei dovuto chiedere di essere ceduto al Lourdes”.