Sul Corsera spiega: «Non apriamo per richiudere. La scuola è nelle condizioni di non contribuire a peggiorare la situazione»
«Non apriamo per richiudere»
È il messaggio del presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, affidato al Corriere della Sera in vista della riaperture delle scuole. Le decisioni prese e le precauzioni per evitare il contagio ci sono, ma non basta, c’è bisogno della collaborazione di tutti affinché funzioni e la scuola possa procedere in sicurezza. Anche i ragazzi vanno responsabilizzati, perché non è verosimile che, ad esempio non incontrino i nonni
«È poco sostenibile che i bambini non debbano avere contatti con i nonni, sarebbe una deprivazione di affetto. Gli alunni saranno resi consapevoli che essere responsabili nei comportamenti significa proteggere i loro amati nonni».
È evidente l’aumento dei casi e anche dei ricoveri in terapia intensiva, ma Locatelli insiste che la riapertura delle scuole non deve necessariamente significare un aumento dei contagi tra gli anziani
«la scuola, ripeto, è nelle condizioni di non contribuire a peggiorare la situazione».
Sulle misure adottate dalla scuola per prevenire il contagio spiega che lui da medico, preferisce le mascherine chirurgiche a quelle di stoffa e perché la temperatura va misurata a casa prima di uscire
«La misurazione direttamente a scuola si può fare in piccoli istituti, quando il numero degli alunni è alto si creano assembramenti. Inoltre il bambino che esce di casa con 38 di febbre è contagioso. C’è chi obietta, e se poi il genitore lo porta ugualmente a lezione anche con la febbre? Ho troppa stima dei genitori per sospettare che lo facciano».