Il Guardian, la BBC, il Daily News, tutti esaltano la prestazione del colombiano (e di Allan), due rimpianti del Napoli. L’Everton ora – dicono – è tra le grandi della Premier
Per la prima volta, dopo 16 anni di noioso galleggiamento in Premier, il cuore dei tifosi dell’Everton ha avuto un sussulto. La metafora del battito cardiaco è del Guardian, e traduce abbastanza fedelmente la sensazione di novità che la vittoria della squadra di Ancelotti sul Tottenham di Mourinho ha trasmesso agli osservatori: James Rodriguez, e in seconda battuta Allan, sono le facce nuove (ma non inedite) del campionato inglese. Il colombiano ha illuminato la prima giornata, e di sponda il lavoro di Ancelotti.
Se ne sono più o meno accorti tutti. Anche a Napoli. Allan è stato rottamato in fretta e furia all’arrivo di Gattuso, ed è tornato immediatamente il “vecchio” Allan appena ha riabbracciato Ancelotti. James fu il grande sogno di una mezza estate, in cima alla lista di Carletto per il Napoli che avrebbe dovuto vincere lo scudetto. Non arrivò mai. Ora, Ancelotti se l’è preso all’Everton, e i titoli dei giornali inglesi sono tutti per la sua prestazione gigantesca.
Il Guardian scrive che “per la prima volta da anni l’Everton non ha semplicemente battuto uno dei grandi club della Premier League, ma l’ha fatto con una formazione titolare e un allenatore che in tutto hanno vinto sette Champions League, cinque Liga, quattro Serie A, tre Ligue 1, tre Bundesliga, Premier League e Copa America”. Si chiama blasone.
“A orchestrare sulla fascia destra James Rodríguez, Scarpa d’Oro della Coppa del Mondo 2014”. “Il più accattivante alla distanza, il principe in esilio, con un piede sinistro di pura seta e un ginocchio sinistro fatto di una sostanza molto simile“.
E ancora: “Anche se è passata quasi una settimana da quando Rodríguez è arrivato all’Everton dal Real Madrid, c’era ancora qualcosa di profondamente surreale nel vedere questo autentico ‘A-list’ sulla stessa fascia destra. In qualche modo i grandi giocatori hanno l’abitudine di togliere il fiato, di usare il tocco magico e di sparigliare le partite, cosa che li distingue dai loro colleghi normali”.
“Ha creato cinque chance pulite, per un club che sembrava così anemico, così leggero, così a corto di idee appena due mesi fa, è stata una dichiarazione di intenti minacciosa”.
“Saranno mesi eccitanti per l’Everton”, scrive la BBC. “Rodriguez è sembrato un assoluto campione del mondo, proprio quello che manca al Tottenham da quando Christian Eriksen se n’è andato all’inizio dell’anno”. Lo stesso Eriksen, aggiungiamo noi, che Conte all’Inter non fa giocare preferendogli Gagliardini.
“Non c’è nessuno al Tottenham a cui puoi dare la palla e dirgli ‘sistema tu le cose’. Questo è esattamente ciò che Rodriguez ha fatto più e più volte. Ogni volta che la palla gli arrivava sulla destra, Rodriguez aveva sempre tantissimo tempo per muoversi, senza mai affrettarsi. Era come se dicesse al terzino sinistro degli Spurs Ben Davies ‘Tu stai lì, io controllo questa palla e ne farò quello che mi pare”. Ha quella qualità da star. Ha la capacità di vedere le cose prima che accadano. Classe superiore”.
E Martin Samuel sul Daily News conclude: “Questo è l’aumento degli standard che Carlo Ancelotti si era impegnato a promuovere. E sebbene fosse solo una partita, solo una singola vittoria, per l’Everton è sembrato un balzo in avanti, più che un passo”.
“Rodriguez è il tipo di giocatore che il Tottenham comprava quando erano considerati grandi creativi… È, per molti versi, un numero dieci vecchio stile, che fa il gioco, collega, tira i fili”.