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Bale, il ritorno al Tottenham del figliuol prodigo. A Madrid ha vinto tutto e nessuno lo sopporta più

Finisce malissimo la storia spagnola di mister 100 milioni, che torna a casa dopo aver passato l’ultimo anno a dormire in panchina. Nessuno lo rimpiange. Zidane è contento

Bale, il ritorno al Tottenham del figliuol prodigo. A Madrid ha vinto tutto e nessuno lo sopporta più

La cosa più triste dell’addio di Gareth Bale al Real Madrid – scrive il Guardian – è che nessuno è triste. Rabbia magari, e delusione, ma soprattutto una sorta di stanco sollievo. Una liberazione. Se n’è andato? Amen. Possiamo andare avanti con le nostre vite.

Bale può tornare a giocare a calcio. Zidane può tornare a non rispondere a domande sul gallese. La sua risposta, il tecnico del Real, la diede – definitiva – quando Bale era ormai venduto in Cina: “Se se ne va già domani, meglio”. Non se ne andò. E Zidane ha dovuto fare i conti con un’altra stagione disastrosa, passata tra pennichelle in panchina e partite di golf mentre il resto della squadra s’allenava.

Ma quella di Bale del ritorno a casa, al Tottenham, è una storia atipica. Bale non è il potenziale campione strapagato che non è riuscito a fare il grande salto in squadra leggendaria. A Madrid ha segnato 105 gol e 68 assist in 251 partite. Ha vinto quattro Champions League, due campionati, una Coppa di Lega, tre Supercoppe Europee, una spagnola e quattro Mondiali per Club. E in uno di questi ha fatto anche il capocannoniere. Insomma in Spagna Bale è stato – anche – questo qui:

Nella finale di Champions League a Kiev, nel 2018, Bale entrò dalla panchina producendo un calcio assurdo prima di segnare due gol, di cui uno in rovesciata, prendendosi quasi da solo la coppa.

Per tutta la primavera, però, aveva guardato tristemente i compagni da bordo campo, non facendosi una ragione del fatto che non giocasse. Con la medaglia ancora al collo, in campo, disse che stava pensando di andarsene. Non se ne andò. Ed è così che si è arrivati a questo addio.

Bale solo la scorsa stagione è costato al club 30 milioni lordi per giocare soli 1.260 minuti. Ogni minuto di Bale costa al Madrid 23.800 euro. Eccolo, il sollievo, spiegando in soldoni.

“Per lui è la mossa perfetta – scrive ancora il Guardian – per il Real Madrid non è un’ottima soluzione, ma è già qualcosa”. “Nessuno vuole parlarne adesso, ma in teoria tornerà il prossimo luglio. Se Zidane è ancora lì, si opporrà”. Non lo rivogliono indietro. Mentre al Tottenham torna da eroe. Il Telegraph scrive che per il club di Mourinho rappresenta il Fantasma del Calcio passato. Manco questa storia la stesse riscrivendo Dickens.

A guardare le statistiche, e gli highlights, Bale è stato un successo. Ma nessuno piange la sua partenza, in Spagna. Invece c’è amarezza, risentimento. “Ciao, Bale”, ha titolato AS. Stop. “Bale è costato 101 milioni di euro e ha lasciato dietro di sé una piccola collezione di gol importanti, una lunga storia medica e più controversie fuori dal campo di quanto il Madrid avrebbe voluto”.

“Gli ultimi mesi sono stati vuoti come gli stadi in cui sedeva da solo”, chiosa il Guardian.

Dietro questa storia c’è Zidane. Il suo rapporto con Bale è semplicemente inesistente, nessuna riconciliazione possibile. Non gli ha mai concesso opportunità per rimettersi in carreggiata. Bale ha trovato un muro di intransigenza, freddezza, forse anche un pizzico di vendetta.

Dopo Kiev, Bale non se ne andò, forse anche perché lo fecero Zidane e Ronaldo. Quando il tecnico è tornato, Bale è ripiombato in un incubo. Lentamente, costantemente, è scivolato via dalla squadra. Alla fine non andava nemmeno più in trasferta con i compagni. Perché disturbarsi se tanto non avrebbe giocato nemmeno un minuto?

Londra è la sua occasione per rinascere. E’ casa sua. Dall’indifferenza all’eccitazione in poche ore di volo. E’ stato per gli Spurs il miglior calciatore degli ultimi 20 anni.

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