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Se Gattuso ha scelto Ospina, tenere Meret a fare il secondo è un lusso inutile

I due portieri convivono per la terza stagione di fila, ma non si capisce perché: il friulano potrebbe essere ceduto a cifre importanti, dal momento che avrà poco spazio

Se Gattuso ha scelto Ospina, tenere Meret a fare il secondo è un lusso inutile

A quattro giorno dalla fine del mercato, il Napoli si ritrova in rosa due portieri potenzialmente titolari. Ha David Ospina, affidabile tra i pali e ottimo nel giocare il pallone coi piedi, e Alex Meret, più giovane e reattivo ma con meno dimestichezza dal punto di vista tecnico. Una situazione poco comune, che sta per ripetersi per la terza stagione consecutiva.

Soltanto la Juventus, nell’ultimo periodo, aveva sperimentato un dualismo in porta. Ma l’aveva fatto nella ricerca di un successore di Gianluigi Buffon almeno sul podio dei migliori portieri della storia del calcio. Un’eredità importante, insomma, per la quale non si potevano fare scommesse. Ci provò con Neto, ma senza grande successo. Ci ha ritentato con Szczesny, avendo molta più fortuna. E ora, quasi fosse uno scherzo del destino, i ruoli sono addirittura invertiti con Buffon a fare il secondo del portiere polacco.

Per quanto riguarda il Napoli, tutto cominciò a causa dell’infortunio occorso a Meret che all’inizio del suo primo ritiro a Dimaro si fratturò l’ulna del braccio sinistro. Diverse complicazioni dovute all’operazione e alla successiva riabilitazione gli permisero di tornare in campo soltanto a fine 2018, dopo cinque mesi. Un periodo in cui Ospina lo sostituì che poi venne utilizzato da secondo. Giocò fino quasi alla fine, e raggiunse 24 presenze. Con 25 sarebbe scattato l’obbligo di riscatto dall’Arsenal. L’intenzione iniziale sembrava quella di non trattenerlo.

E invece Ospina rimase. Il Napoli spese circa 4 milioni per assicurarsi un portiere di buon livello con cui favorire la crescita di Meret. Un’ottima occasione, tutto sommato. Ospina accettò un ruolo da comprimario per la seconda stagione in azzurro. Poi, però, è andato via Ancelotti ed è cambiato tutto. Con l’avvento di Gattuso si sono sovvertite le gerarchie previste da Ancelotti e dalla stessa società che aveva visto in Meret un giocatore di talento e un patrimonio del club. Status che il friulano mantiene tuttora, ma con portata minore, dal momento che questa dicotomia sta per riproporsi anche per la terza stagione (sarà ufficiale domenica, a mercato chiuso, salvo offerte in extremis) e lo vede ancora indietro.

Nel calcio voluto da Gattuso la costruzione dal basso è di primo rilievo ed è necessario per questo che anche il portiere sia pienamente coinvolto per alleggerire la pressione sui difensori e creare la superiorità numerica nell’impostazione iniziale del gioco. Ospina in questo fondamentale si è subito distinto, guadagnandosi i gradi di titolare. Il tecnico, alla ricerca di garanzie, ha preferito puntare sul colombiano, ultratrentenne e quindi poco futuribile rispetto al talento in rampa di lancio di Meret. Nonostante le scelte siano piuttosto delineate anche per quest’anno, il Napoli non l’ha voluto mettere sul mercato.

Ci si chiede che senso abbia, a questo punto. La società apprezza Gattuso come allenatore e come uomo e crede che possa essere l’uomo giusto per inaugurare un nuovo ciclo già benedetto dalla vittoria della Coppa Italia. C’è fiducia nelle sue idee, per questo avere Meret come secondo portiere è quasi un lusso inutile. Ha margini di crescita importanti che potranno estendersi soltanto con la continuità che a Napoli non può avere. E così gli azzurri da un lato non sfruttano il suo talento e dall’altro non lo cedono per ottenere cifre importanti. Una situazione che, specialmente quando c’è da fare i conti con gli effetti disastrosi dell’epidemia sui bilanci, andava senz’altro evitata.

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