L’avvocato spiega alla Gazzetta: «Asl e Regione Campania hanno impedito ai giocatori di abbandonare i propri domicili così come di uscire dai confini italiani»
«Partendo, il Napoli avrebbe commesso un reato». Lo spiega bene, alla Gazzetta dello sport, Mattia Grassani esperto di diritto sportivo e legale del Napoli.
«C’è stato un lungo carteggio, ci sono più comunicazioni di Asl e Regione Campania in una stessa direzione, ovvero quella di impedire ai giocatori in contatto stretto con i positivi di abbandonare i propri domicili, e c’è il divieto di uscire dai confini italiani per i nazionali. Questi documenti tagliano la testa al toro rispetto a ciò che è il rapporto tra ordinamento sportivo e norme dello Stato».
«Abbiamo comunicato tutto in tempo reale. Abbiamo informato Giudice sportivo di A, Lega, Figc e Juventus che la squadra non poteva partire per Torino, a meno che si volessero commettere reati penalmente rilevanti giocando la partita. Abbiamo allegato tutta la corrispondenza con la Asl e la Regione: il calcio può aspettare. La legge dello Stato è superiore a quella sportiva».
«Adesso ci sarà l’isolamento di 14 giorni. La soluzione naturale è che i giocatori scelgano come domicilio temporaneo Castel Volturno per continuare ad allenarsi e poi fare soltanto la spola tra casa e lavoro».