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Ricciardi ad aprile definiva il lockdown come “misura di cieca disperazione”

Il consulente del Governo: “I paesi che hanno adottato una politica aggressiva di tracciamento offrono esempi efficaci di contenimento del virus”

Ricciardi ad aprile definiva il lockdown come “misura di cieca disperazione”

Il lockdown è una misura di cieca disperazione“: è un passaggio molto significativo di un articolo scientifico scritto ad aprile e citato in una nota del rapporto pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 13 maggio, poi sparito il giorno successivo dal sito dell’OMS. Il testo è riportato dall’Agi attraverso il Comitato dei familiari delle vittime e s’intitola Quello che gli altri Paesi possono imparare dall’Italia durante la pandemia, a firma del consulente del Governo, Walter Ricciardi, e altri due studiosi, Boccia e Iannidis.

È difficile predire gli effetti delle decisioni come il lockdown sull’andamento della pandemia. Per esempio, non si sa se l’attuazione di un lockdown conduca a una situazione in cui molte persone possono infettare gli altri e potrebbe portare le persone a passare più tempo in stretto contatto con gli anziani e con coloro che sono più vulnerabili. Allo stesso modo, non è dato sapere se una nuova ondata epidemica possa riemergere quando vengano rimosse le misure di isolamento. Ci sono anche domande senza risposta sul fatto che lo stress e il panico di una crisi pubblica che porta a gravi disordini e all’isolamento possano avere aumentato la vulnerabilità degli anziani e delle persone fragili rispetto a un virus respiratorio.

I Paesi con un’aggressiva politica di tracciamento dei contagi e con ampie possibilità di effettuare test di laboratorio (per esempio Taiwan e Corea del Sud) sembrano offrire esempi di successo del contenimento del virus. In confronto a loro, in Italia sia il tracciamento che i test di laboratorio sono molto limitati e alla fine si è dovuto ricorrere al lockdown, misura di cieca disperazione.

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