L’assurda proposta delle Regioni è l’ennesima conferma che in Italia la scuola non interessa a nessuno. Fuori ai bar possono stare, in classe no
L’ultima genialata dei presidenti di Regione è la richiesta di didattica a distanza per le scuole superiori. Per alleggerire i trasporti pubblici. È la proposta di Stefano Bonaccini presidente della Conferenza delle Regioni. Repubblica scrive che viene da un confronto con gli altri governatori. Anche De Luca è d’accordo? Chissà.
Qualche giorno fa il nostro Sceriffo diceva che nessun problema particolare sembrava toccare la scuola in termini di contagio, sarebbe clamoroso decidere di chiudere le scuole superiori per mettere un freno al numero di positivi. Tanto più assurda la motivazione.
In sette mesi i governatori di Regione e il governo non sono stati in grado di mettere a punto un piano razionale e funzionale per i trasporti. E così pensano di sacrificare i nostri ragazzi.
Non era forse prevedibile che l’80% della capienza, senza controlli, si sarebbe trasformato in qualcosa di molto simile ad una trappola mortale? Evidentemente per tutti noi comuni cittadini, costretti a prenderli, quei mezzi, aggrappati e ammassati gli uni sugli altri, sì. Ma per chi ci governa no.
Così, dopo aver lasciato i ragazzi dai 14 ai 18 anni liberi di fare la qualunque fino all’altro ieri, adesso arriva la proposta di chiuderli in casa per fare la didattica a distanza. Gli stessi ragazzi lasciati fino a ieri a pascolare ai tavolini dei bar, fuori ai baretti, persino fuori alle stesse scuole.
Sarebbe più giusto e più morale dare il via libera allo smart working per tutti. Si alleggerirebbe enormemente il trasporto pubblico, molto più che fermando i liceali.
In questo Paese tutti si riempiono la bocca con la centralità della scuola, ma la scuola è poi sempre la prima vittima sacrificale. Ancora una volta in questo caso. Lo troviamo inaccettabile. Al blocco delle scuole bisognerebbe arrivare solo dopo aver provato tutte le altre soluzioni utili. E in questo caso non ci si è nemmeno provato.
Noi del Napolista ci batteremo per la garanzia del diritto allo studio, per il riconoscimento del suo valore imprescindibile. La scuola deve essere l’ultimo edificio a chiudere prima dell’eventuale lockdown. Molto ma molto dopo i baretti dove quegli stessi ragazzi spesso soggiornano senza mascherina. Insegniamo ai nostri ragazzi che l’educazione e l’istruzione sono la parte più importante della loro vita. Giù le mani dalle scuole superiori. Mettete i loro genitori a lavorare a casa, a distanza, piuttosto.