Non è la prima volta che l’attaccante del Napoli prende pubblicamente posizione sul proprio Paese, contro le squadre speciali della polizia
Dopo il gol segnato all’Atalanta al San Paolo, il suo primo in campionato, Victor Osimhen ha mostrato alle telecamere una maglietta bianca con la scritta:
“End police brutality in Nigeria“, stop alla violenza della polizia in Nigeria.
L’attaccante nigeriano si è schierato apertamente dalla parte del movimento nigeriano che lotta contro la SARS (Special anti-robbery squad), la squadra speciale della polizia che agisce nel suo Paese che è accusata di violenze, abusi ed estorsione. Per giorni i cittadini nigeriani hanno manifestato contro la SARS. Secondo Amnesty International, durante le proteste in piazza, almeno 10 persone sono state uccise dalla polizia, che ha usato, per disperdere i manifestanti, proiettili, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Il governo ha sciolto la SARS, sostituendola con un’altra squadra speciale ma le violenze non si sono fermate.
Non è la prima volta che Osimhen si espone pubblicamente sul tema. Lo ha già fatto una volta, pubblicando, nelle storie di Instagram e su Twitter, una foto con la quale chiedeva lo stop alle violenze della polizia.
#EndSarsNow #EndPoliceBrutality enough is enough 😡 pic.twitter.com/1g82KTq4U0
— victor osimhen (@victorosimhen9) October 10, 2020
Osimhen è molto sensibile alle vicende del suo Paese di nascita. Anche nell’intervista rilasciata ai canali ufficiali del Napoli, nei giorni scorsi, ha parlato della Nigeria come di un luogo difficile, “dove non c’è speranza“. Tanto da credere che il calcio
“sia l’unica speranza per me e la mia famiglia, per poter vivere una vita dignitosa”.
Non solo calcio, quindi, anzi. Osimhen è un ragazzo che non esita ad impegnarsi anche sul fronte politico, per temi di rilevanza sociale, come la violenza, la povertà, le discriminazioni. A Napoli manca da tanto un personaggio del genere, nel calcio. L’ultimo ad averlo fatto, dalle nostre parti, è stato Maradona.