I clienti al tavolino Juventus. “Sandulli ha incasato la mano, e pure i piedi”. “il giudice ha attaccato la sentenza dove vuole il padrone”
Mattinata gialla con previsione arancione allo chalet di Mergellina di Peppino cameriere. Attorno al tavolino Juventus, i clienti dal cuore azzurro si agitano, concitano, eccepiscono, sentenziano, si appellano, respingono. Belli signori, esclama il cameriere Peppino servendo tazze di camomilla bollente, belli signori, vi manca solo la toga e sareste perfetti.
Peppi’ gira al largo, esclama Gennaro Piromallo salumiere che imbraccia il codice civile. Peppi’ non è giornata, aggiunge Saverio Malaspina ragioniere che imbraccia il codice penale. Peppi’ facce fa’, urla con voce baritonale Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo imbracciando il codice di diritto amministrativo. Peppi’, Peppi’, si lamenta Carmelo Mirabello regista di teatro popolare accompagnandosi a due principi del foro.
Io esco pazzo, urla don Ciccio portiere di palazzo. L’Italia è in mano ai giudici, commenta vigorosamente Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia. Parole sante, sottolinea Salvatore pittore di alici.
Ma come, si pronuncia dolorosamente Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca, ma come, e questa sarebbe una sentenza, un giudizio, un verdetto, a me mi pare una arringa affumicata. Il giudice, proclama Corraducciobello giornalaio in Piazza Sannazaro, ha incasato la mano. Ha incasato i piedi, ribatte Totonno Speranza direttore di centro commerciale, ve lo dico io, è entrato a gamba tesa.
Signori, interviene Pasquale Pazienza giornalista on-line, signori, è il Palazzo che comanda e dispone, il giudice d’appello ha attaccato la sentenza dove vuole il padrone, intendo dire i padroni del Palazzo. Nientemeno, sospira Gennaro Piromallo salumiere, abbiamo pensato alla pandemia con prudenza e responsabilità, e adesso noi saremmo gli untori del campionato, il covid del protocollo e l’indice Rt del calcio che avanza. Misericordia, geme don Ciccio portiere di palazzo, abbiamo avuto riguardo per Ronaldo e Ronaldina e adesso, adesso ci scorticano vivi. Dovevamo andare a Torino e piazzargli un bel cluster, grida a pieni polmoni Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo. E parlano di alibi e di slealtà a noi, si sovrappone Salvatore pittore di alici. Ma abbiamo qui tutti i libri e due principi del foro per andare sino in fondo, proclama solennemente Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. Don Carmelo, conclude Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia, questa sentenza è un teatro. Ci vediamo in tribunale, passa e chiude Totonno Speranza direttore di centro commerciale.