Il tacco da tanguero di Mario Rui, Fabian ritrovato, il dribbling di Politano, la punizione di Insigne. Lozano è mobile e noi ci sentiamo tutti mobilieri. Che bellezza Piotr
MERET. Finalmente una partita senza pensieri per il nostro pipelet prediletto, Ilaria cara. Lo spirito di Diego aleggia anche su Meret e lo protegge da rischi e pericoli – 6
Nessuno insidia davvero la sua porta ma quando serve lui c’è. Sicuro nel liberarsi della palla quando serve – 6
DI LORENZO. Nella prima mezzora non esce quasi mai. Ma ogni volta che i giallorossi stringono su di lui, riesce sempre a cavarsela, in un modo o nell’altro. Indi, la partita si mette a senso unico per il Napule e Di Lorenzo si distende in avanti. Il terzo gol origina da lui – 6,5
Una partita positiva. Concede pochissimo a Spinazzola, che poteva rivelarsi una spina nel fianco – 6,5
MANOLAS. Con Kappa due e il teutonico Diego forma il triangolo equilatero da cui parte l’azione del Napule. E in difesa nessuno è capace di superarlo – 6,5
Batte in scioltezza l’opaco Dzeko – 7
KOULIBALY. Sovente scippa a Demme il pallino dell’impostazione, anche se stavolta limita parecchio le sue discese ardite. Nonostante là dietro ci sia poco o niente da fare – 6,5
E’ chiamato in causa meno di Manolas, ma col greco forma una coppia di forza e intelligenza – 6,5
MARIO RUI. Marittiello sbarea senza sosta a sinistra, laddove nei primi trenta minuti la sua fascia appare l’unico corridoio percorribile per gli azzurri. Inguardabili e incomprensibili, però, i corner battuti in coppia con Ciro il Vecchio. Indi si esibisce in un tacco da tanguero nato e dà il là alla verticale del secondo gol. Che bella la camiseta biancoazzurra – 6,5
Bello il tacco al volo in girata che porta al secondo gol del Napoli. Pessimi i cross. Ottima l’intesa con Insigne – 6,5
DEMME. Questo onesto operaio della pedata non sbaglia nulla stasera, in virtù di una manifesta potenza onomastica. Fa il sarto che cuce e il vigilante che interrompe le incursioni avversarie. E al 49’ è salvifico in un contropiede giallorosso. Io oso con il voto, Ilaria – 7
Attento in chiusura si prodiga anche in fase offensiva. Il suo lo fa, anche senza mettersi troppo in evidenza – 6,5
LOBOTKA dall’83’. Senza voto
FABIAN RUIZ. Oddio, Ilaria, l’incipit non è granché. Si perde nella densità romanista e quanto tocca la pelota ha sempre un tempo in più che ritarda tutto. Poi cresce e alla fine arriva anche il gol di sinistro, pulito pulito. San Diego stasera era il dodicesimo in campo – 6,5
E’ come dici tu sui primi minuti di partita. Ma poi cambia fino all’apice del gol. Legge la gara con intelligenza. Lo stile è sempre il suo – 7
LOZANO. Ancora una partita di garra, guizzi e tanta intelligenza per il nostro amato Messicano. Lozano è mobile e noi ci sentiamo tutti mobilieri. Non fa mai respirare i suoi guardiani romanisti e in difesa al 29’ compie un mirabile recupero su Spinazzola. Va al tiro al 49’ ma si prende le “mortiate” dei compagni per non aver servito San Piotr solo soletto al centro – 6,5
Riesce a neutralizzare Spinazzola, la Roma può poco contro le sue accelerazioni – 6,5
POLITANO dal 66’. Il quarto sigillo è il suo: dribbling e rimpalli e poi l’aggiramento maradoniano di Mirante. Sul San Paolo il vento magico di Diego ha spirato e ispirato per novanta minuti – 6,5
Sembra invasato quando si lancia nel dribbling che porta al gol. Ma per carità non scomodiamo paragoni impossibili – 6,5
ZIELINSKI. San Piotr si cimenta da trequartista o subpunta del quattro due tre uno. Vanta due superbe progressioni che squassano la Roma, entrambe a beneficio di Ciro il Vecchio – 7
Dietro Mertens sta benissimo, starebbe altrettanto bene dietro Osimhen. L’effetto Covid è sempre più lontano. È uno di quelli che, più di ogni altro fa la differenza. Molto bello anche l’assist per Mertens nel primo tempo, peccato che il belga non lo sfrutti – 7
ELMAS dal 77’. Il Macedone può rivendicare mezzo gol di Mertens: il tiro che Mirante ribatte è il suo – 6
Sono d’accordo. Ed è da premiare la buona volontà e la sua voglia di farsi notare in campo – 6
INSIGNE. Da quanti anni, Ilaria, il Capitano non segnava su punizione? Tanti, forse quattro. Per Lorenzo è la sera dei miracoli da passare in centomila in uno stadio. Io li ho visti tutti i centomila e anche di più. Per Diego e per quella punizione di Insigne a mezza altezza sul palo più vicino, a sinistra – 8
Smista palle ai compagni (compresa quella per Fabian) e, soprattutto, tira una punizione da manuale, bellissima – 7
MERTENS. Ciro il Vecchio è l’unico che a sprazzi dà la sensazione di giocare qualche palla con leziosa svogliatezza. Per il resto potrebbe segnare già segnare al 42’ ma il suo tiro non è più quello di una volta. Il gol del tre a zero è facile facile. E mi fermo qui, oggi è giorno di festa e tristezza e nostalgia – 6
Sbaglia parecchio, ma almeno non molla. E finalmente torna al gol – 6
PETAGNA dall’83’. Senza voto
GATTUSO. I suoi cazziatoni hanno prodotto risultati. E che risultati. Quattro pappine alla Roma sono un segnale forte e inequivocabile. Abbiamo capito però che il Napule è il peggior nemico di se stesso: l’incognita è la continuità, più che l’avversario di turno. Anche perché, ahimé, l’emozione per Diego non durerà sino alla fine del campionato – 7
Il suo Napoli profuma di equilibrio. La Roma non era in giornata, irriconoscibile, ma i suoi uomini hanno meritato la vittoria sul campo. Peccato per i primi 10 minuti, in cui hanno concesso qualcosa, altrimenti il dominio sarebbe stato assoluto – 7
ARBITRO DI BELLO. Molto sicuro di sé, però non combina guai rilevanti – 6