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Grosjean: “Ero avvolto dalle fiamme, ho pensato a Niki Lauda. Ho visto la morte in faccia”

La prima intervista del pilota francese dopo lo schianto in Bahrain: “Non ho mai perso conoscenza. Sono rimasto nella vettura per poco più di 20 secondi, ma sembravano molti, molti di più”

Grosjean: “Ero avvolto dalle fiamme, ho pensato a Niki Lauda. Ho visto la morte in faccia”

Appena due giorni dopo essere spuntato da un rogo infernale con le sue gambe, dopo uno schianto a più di 200 all’ora, Romain Grosjean può raccontare cosa ha pensato in quei lunghissimi 28 secondi in cui il mondo ha pensato di aver perso un altro pilota.

Grosjean ha parlato a TF1 e LCI France:

Senza l’Halo non sarei qui. Vedermi avvolto completamente dalle fiamme mi ha fatto pensare all’incidente di Niki Lauda, non volevo avere le sue stesse conseguenze. Ho pensato ai miei figli e ai miei genitori, non volevo lasciarli. Ho visto la morte in faccia, l’unica cosa che potevo fare era uscire dalla macchina”.

Il pilota della Haas è uscito alla curva 3 del GP del Bahrain, spezzando la sua vettura in un guardrail:

“Mi sono riuscito a salvare grazie a una serie di cose andate nella direzione giusta. Non era ancora arrivato il mio momento, Jules Bianchi non mi voleva ancora con lui lassù. Mi sono accorto subito di avere le bruciature alle mani, in più credevo di essermi rotto il piede. Ma non ho mai perso conoscenza, mi sono tolto subito le cinture, subito dopo mi sono accorto che il volante non c’era, forse si era staccato nell’impatto. Sono rimasto nella vettura per poco più di 20 secondi, ma sembravano molti, molti di più“.

“Ho visto l’incidente, mi ritengo davvero fortunato ad essere ancora vivo. Ora mi sento bene, ho sensibilità a tutte le dita. Mio figlio Simon, che ha cinque anni, mi ha detto che ho un potere magico, che ho uno scudo che mi ha protetto. Un incidente come questo ti segna per sempre, ora sto vivendo una rinascita“.

“Voglio chiudere la mia carriera in Formula 1 in maniera diverso. Se dovessi essere in pista ad Abu Dhabi sarei contento anche di arrivare ultimo. Non avrei mai pensato di dire una cosa simile. Tornare in fretta è importante anche per il mio futuro: devo dimostrare ai team interessati a me di essere ancora in grado di guidare”.

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