Nel consueto punto settimanale sulla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi tesse un elogio del Napoli intesa sia come squadra sia come società.
“Il Napoli – scrive – finisce primo il girone di andata, ma in pochi casi ciò è avvenuto con investimenti inferiori alle nostre big, con bilanci in attivo, con un allenatore semisconosciuto e con un gioco che illumina ed entusiasma pubblico e giocatori. Il Napoli è un’orchestra con uno splendido spartito che guida ed esalta i proprio suonatori, uno spettacolo di armonia e di padronanza del pallone e del campo. Va in gol e non indietreggia, continua a macinare gioco divertendosi e divertendo: non c’è noia ma gioia, felicità di essere protagonisti. Neppure il grande Napoli di Maradona era così armonioso e protagonista: aveva individualità superiori, era meno intonato e meno collettivo di questo”.
“De Laurentiis, gestore di un bilancio economico sano, ha ingaggiato e sostenuto il tecnico nei momenti difficili e ha dimostrato di essere un giorno avanti a tutti. Sarri possiede la sensibilità, la creatività e la didattica dei grandi. I giocatori stanno dando tutto con generosità, professionalità e capacità”.
Sacchi poi si sofferma sullo straordinario gioco degli azzurri, sulla loro compattezza in campo, elogia la fase difensiva, il pressing, la compattezza e conclude così: “Forse a Napoli si può realizzare un sogno, ma occorrerà un’impresa per sconfiggere la qualità, la storia e gli investimenti di Juve e Inter. In ogni caso, grazie al Napoli per averci fatto divertire”.