ilNapolista

L’analisi tattica di Napoli-Sassuolo: bravo Di Francesco ma gli azzurri hanno dominato. Elogio di Hamsik

L’analisi tattica di Napoli-Sassuolo: bravo Di Francesco ma gli azzurri hanno dominato. Elogio di Hamsik

Napoli-Sassuolo è stata una partita e uno spot pubblicitario per il calcio. Anzi, per il bel calcio. Al San Paolo si sono affrontate due squadre simili per approccio, positive e non passive. Diversa, invece, la scelta dei principi di gioco, influenzata anche dall’immediato vantaggio degli ospiti: il Napoli, costretto a rincorrere il risultato, ha dovuto prendere in mano il possesso fin da subito, aumentando via via l’intensità nel cercare di attaccare la difesa avversaria; il Sassuolo, invece, è stato quasi costretto a lasciare il pallone in mano agli avversari, a scegliere una partita di sacrificio pur senza mai rinunciare alla ripartenza in verticale, alla ricerca, con palla profonda, di Falcinelli o dell’apertura verso gli esterni d’attacco, Politano a destra e l’ottimo Sansone a sinistra. Lo leggi nei dati del possesso palla (66% con 632 passaggi brevi del Napoli contro il 35% e i 387 del Sassuolo, che ha però dalla sua il dato dei lanci lunghi, 71 a 60), e, ovviamente, in quello delle occasioni da gol (Napoli 20 Sassuolo 9, con gli azzurri che hanno creato opportunità offensive solo attraverso open play, ovvero azioni su palla in movimento). Un po’ forzata, quindi, la dichiarazione post-partita di Eusebio Di Francesco che ai microfoni di Mediaset Premium aveva detto di «Non aver visto dominare il Napoli».

Sempre nel dopopartita di Mediaset Premium, le analisi tattiche fatte in studio e un’intervista a Callejon hanno sottolineato un aspetto importante del gioco del Napoli: la propensione a spostare sull’asse sinistro lo sviluppo della manovra. Vero in assoluto, soprattutto ieri sera: il campetto che vi abbiamo mostrato sopra mostra come il Napoli concentri quasi per la metà le sue azioni (46%) sulla fascia occupata da Ghoulam e Insigne e su cui Hamsik appoggia gran parte delle sue incursioni offensive. Anche l’analisi delle combinazioni di passaggio avvalora questa tesi: se l’asse più utilizzato è quello Albiol-Jorginho (46 i tocchi in entrambi i sensi di scambio), quelli che coinvolgono i calciatori che operano sull’out mancino raccontano di cifre molto più alte in proporzione. Hamsik e Insigne si sono scambiati 27 palloni, lo slovacco e Ghoulam altri 28. Il numero più alto riguarda però la direttrice Ghoulam-Insigne, che in un solo senso, dall’algerino al numero 24, conta addirittura 22 passaggi in tutta la partita. Lo stesso campetto del Sassuolo, di converso, ci mostra come lo sviluppo della manovra di Di Francesco fosse invece più orientato a destra, la fascia di Vrsaljko e Politano (40%). Una scelta comprensibile considerata la maggiore attitudine alla spinta del terzino croato autore di 8 cross, il dato più alto tra i 22 in campo (sei sono stati respinti dalla difesa, come mostriamo nell’immagine qui sotto. In giallo gli unici due cross completati).

Tra i calciatori azzurri, più che elogiare la solita prova di Higuain, splendido e (quasi) infallibile cacciatore di gol (5 tiri non intercettati, 2 gol), è importante sottolineare la grande partita di Marek Hamsik, al di là dell’assist per il primo gol del Pipita a un soffio dal recupero della prima frazione di gioco. Lo slovacco ha avuto un ruolo importantissimo in entrambe le fasi del gioco azzurro, con 6 palloni recuperati (miglior dato sui 22 in campo) e una percentuale del 100% di successo negli interventi difensivi, ma pure una pass accuracy dell’85% e 4 occasioni create, con 3 passaggi chiave in azioni poi pericolose più il cross basso che da sinistra ha premiato l’inserimento di Higuain per il gol del 2-1. Una prestazione totale, da capitano e trascinatore, che riassumiamo nei due campetti qui in basso (sopra quello in fase di possesso, sotto quello difensivo con i sei tackle riusciti).

 

In chiusura, il dato che più di ogni altro mostra quanto bel calcio si sia visto ieri sera allo Stadio San Paolo: sia il Napoli che il Sassuolo hanno mantenuto un baricentro altissimo, in perfetta corrispondenza con la linea di metà campo (differenza di soli 40 cm: 51,29 m per la squadra di Sarri, 50,89 per i neroverdi). Questo, ovviamente, ha favorito l’intensità di gioco e ha promosso una volta di più il lavoro di Eusebio Di Francesco che, al netto della dichiarazione forzata e un po’ spavalda nel dopopartita, ha dimostrato di meritare il suo sesto posto in classifica e di non aver messo in difficoltà per caso tutte le grandi del campionato, tanto da rimanere imbattuto contro le prime cinque della classifica. Almeno, fino a ieri sera.

Fonti per i dati: whoscored.com, squawka.com. fourfourtwo.com, legaseriea.it

 

 

ilnapolista © riproduzione riservata