ilNapolista

Salvini scarica (finalmente) Gallera: «Le sue dichiarazioni non rappresentano il nostro pensiero»

Ieri l’assessore al Welfare ha difeso la scelta di partire il 4 gennaio con le vaccinazioni motivandola con «il sacrosanto riposo» di cui doveva godere il personale nelle festività. Il leader della Lega non ce l’ha fatta più.

Salvini scarica (finalmente) Gallera: «Le sue dichiarazioni non rappresentano il nostro pensiero»

Alla fine anche Matteo Salvini ha dovuto arrendersi all’evidenza. Ovvero all’impresentabilità di Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia. Un uomo inadeguato sin dal principio della pandemia, in un territorio tra l’altro martoriato dal Covid. Mentre i bergamaschi morivano a decine, Gallera ci deliziava in tv come un venditore di pentole qualsiasi. Tra gaffe innumerevoli e dichiarazioni quanto meno fuori luogo. L’ultima, ieri, sui vaccini, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

I fatti. La Lombardia è una delle regioni più in ritardo per la somministrazione del vaccino anti Covid. La civile Lombardia, la Regione che ha avuto più vittime per il virus. Per Gallera, però, tutto normale. Anzi, in un comunicato della Regione diffuso sabato, ha spiegato che la scelta di partire il 4 gennaio è

«una scelta ponderata e attenta, motivata anche dal fatto che nei giorni delle festività parte del personale ha goduto di un sacrosanto riposo, visto che dal mese di febbraio, come in nessun altra regione italiana, è sotto pressione per la violenza con cui il virus ha colpito il nostro territorio».

Sacrosanto riposo per cui è giusto fermarsi qualche giorno. Come se un corridore arrivasse sulla linea del via ma decidesse di prender fiato, facendosi superare dai concorrenti e perdendo la gara. Qui, invece, continuano a fioccare malati e morti, mentre Gallera parla di sacrosanto riposo. Un concetto che ha ribadito anche ieri in un’intervista a La Stampa:

«Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa».

Anche Salvini, però, stavolta, deve aver pensato che esiste un limite a tutto, anche all’idiozia. E dalla Lega è partito un messaggio che equivale ad una pallottola.

«Le dichiarazioni dell’assessore Gallera non sono state condivise e non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia».

Non è un mistero per nessuno che Gallera sia da parecchio indigesto ai piani alti della Lega. Nei mesi scorsi si è paventato più volte un suo allontanamento, un’esautorazione. Ma il buon Giulio sta sempre là, a vendere le sue pentole. Forse, ora, qualcuno si deciderà ad impallinarlo una volta per tutte, per provare a cancellare almeno un po’ della vergogna che ha sparso sulla Lombardia.

 

ilnapolista © riproduzione riservata