Confesso: quando entra Politano, spengo. È più forte di me. Una domanda: davvero occorrono dieci passaggi per andarcene dalla nostra area di rigore?
Perdonatemi, ma non posso cominciare questo articolo tacendo una cosa che mi tormenta da ieri: Izzo. Sì, il difensore del Torino. No, non mi angustia (non più) il gol che ha segnato contro il Napoli prima di Natale, mi devasta quello che è successo dopo il suo gol di ieri al Parma: Izzo impazzisce, ma perché? Sfugge ai compagni, prova a sfilarsi la prima maglia ma si incastra, poi ce la fa. Non basta, come un toro ferito che scalcia, lui deve togliersi anche la seconda maglia, un casino, i compagni lo accerchiano, ce la fa anche stavolta. Finalmente corre libero, sotto il peso dei suoi trecentomila tatuaggi. Del resto chi non andrebbe fuori di testa per un gol al Parma.
Leao del Milan fa un gol alla Mertens e noi, in attesa che il belga torni, gli facciamo i complimenti, ci pare il minimo. Complimenti anche a Pioli, un bravo tecnico.
Veniamo al Napoli. A fine partita ho chiesto su Twitter se esista un sito in cui si tiene il conto dei cross e dei passaggi sbagliati da Mario Rui. Pare non esista, bisognerebbe crearlo, o almeno pensare a una pagina social, tipo quella che propone “La stessa foto di Toto Cotugno ogni giorno”. Potremmo intitolarla: “Il cross sbagliato da Mario Rui ogni domenica”. Pensiamoci.
Quando entra Politano voi che fate? Io spengo. È più forte di me, ed è un mio limite, quando mi fisso con un calciatore ci metto tanto a ricredermi, in positivo e in negativo. Ora sono convinto che Politano sia un calciatore mediocre, dotato di buona tecnica ma incapace di visione non solo di gioco ma di alcunché. Come fa a non vedere mai il compagno cui passare la palla? Come riesce a prendere sempre la decisione sbagliata? Ce lo abbiamo e ce lo teniamo, tiferemo Napoli ugualmente, ma spegniamo quando entra. Il mio amico Raffaele ieri mi ha detto che, se quando entra lui esce Petagna, prova a resistere per compensazione.
Petagna che problemi ha? Perché fa così fatica a segnare. Eppure la porta è di 7 metri anche per lui. Petagna, lo ricordate agli esordi al Milan? “Il nuovo Vieri”. Una delle più grandi stupidaggini mai pronunciate circa un calciatore. Il paragone più sbagliato di sempre.
C’è una possibilità che Spalletti vada ad allenare in Cile, volevo avvisare gli amici cileni.
Volevo dire due parole su Mattia Destro, attaccante che forse avrebbe meritato più fortuna. Segna e si toglie la maglia, ma perché sotto indossa una Dualblu? Una Lanerossi? Le fanno ancora?
D’accordo non sto parlando del Napoli, ma solo apparentemente. Tutto ci riguarda in questa rubrica e tutto riguarda il Napoli, che – attenzione – ieri ha giocato bene. Scusate, ma dopo le ultime tre partite, molto dannose per la mia salute, non riesco a esaltarmi, registro la vittoria con piacere e vado alla prossima. A Napoli arriverà il temutissimo Spezia.
Però Zielinski che giocatore. Perché non gioca sempre così? Quando trova un minimo di costanza è inarrestabile. Prendiamo i due gol di ieri. Il primo è bellissimo, ma il capolavoro è il secondo. L’apparente semplicità con cui si libera con un controllo del difensore è da manuale. Avrò guardato il gol venti volte, quanta bellezza. Ecco Zielinski, potenzialmente, è uno dei più forti centrocampisti europei; il punto è che non riusciamo a eliminare il potenziale abbinato al suo nome. E jamme bell’ Piotr, un poco di costanza.
Va bene la partenza da dietro? Ma davvero occorrono dieci passaggi per andarcene dalla nostra area di rigore, e per cosa? Per rischiare che Manolas o chi per lui serva Simeone?
Maksimovic, perché? E mi pare la chiusa perfetta. Buona settimana.