Allo Chalet Mergellina. Devono intervenire i responsabili, i costruttori, i volta-palloni. Ma Aurelio dov’è, che cosa pensa, perché non parla?
Giornate uggiose, mare crudele, crisi e bisi allo chalet di Mergellina di Peppino cameriere nel distanziamento degli eccellenti tifosi azzurri dal Napoli traballante in zona gialla, che prevede un più efficace gioco senza palla, e a rischio di zona arancione dove è vietato perdere l’ultimo pallone.
La crisi è aperta, c’è, informa Pasquale Pazienza giornalista on-line. Gattuso non ha più la maggioranza, sottolinea Corraducciobello giornalaio con edicola in piazza Sannazaro. Sentite a me, invoca don Ciccio portiere di palazzo, ci vuole Mastella.
Che cosa intendete dire, interroga Gennaro Piromallo salumiere. A questo punto, precisa don Ciccio portiere di palazzo, devono intervenire gli andanti responsabili, i costruttori, i volta-palloni e Mastella sa come si fa. Dico di più, interviene Salvatore pittore di alici, per superare la crisi bisogna fare una squadra di scopo, di solidarietà, magari con appoggi esterni.
Sgomento e pessimismo. O Franza o Spagna purché segni Petagna, esclama con cognizioni cinquecentesche Totonno Speranza direttore di centro commerciale. Non fate i puzza al naso, irrompe Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca, siete o non siete risultatisti, gioca male e vince, che cosa volete di più dal Napoli e dalla vita. Se permettete, interviene Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia, vorrei stare più tranquillo quando gioca questo Napoli ibrido e liquido come dite voi.
Il Napoli non è un cobra, è una squadra indecente, un pallone strisciante, un palleggio insolvente, è una biscia che traccia non lascia, si gira, si snoda e l’avversario non inchioda, recita Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo ed esperto di donatelle rettori. Applausi consenzienti.
Ma Aurelio dov’è, che cosa pensa, perché non parla, domanda Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. Un presidente assente, osserva amaramente Saverio Malaspina ragioniere. Ha perso il furore, ha chiuso gli ultimi due bilanci in passivo e ha un Gattuso per capello, informa il giornalista on-line Pasquale Pazienza. E’ Mosè davanti al Napoli, guarda e non favella, asserisce Gennaro Piromallo salumiere michelangiolesco.
E’ il declino, ammette Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. ‘O covidde si sta magnanno a Osimhen, relaziona disperato Salvatore pittore di alici. Insigne non segna neanche a porta vuota, sottolinea Corraducciobello giornalaio in piazza Sannazaro. Se non vede la porta di sguincio per il gol a giro, rifiuta il gol facile, è un estetista, relaziona Pasquale Pazienza giornalista on-line. Meno male che abbiamo quello del bar di piazza Dante, sospira Salvatore pittore di alici. E chi è, chiede sorpreso don Ciccio portiere di palazzo. Ma come quello del bar Mexico, il messicano, voi come lo chiamate, domanda il pittore di alici Salvatore. Lo sanno tutti, esclama Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Losanno, appunto, conclude Salvatore pittore di alici. Si dice Lozano, non Losanno, protesta Pasquale Pazienza giornalista on-line. Lo dicevo in spagnolo, si scusa Salvatore pittore di alici.