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Totti: «Il calcio a Balotelli e lo sputo a Olsen sono state le cose più brutte che ho fatto»

Il Corriere pubblica alcuni stralci dell’intervista a Sette in edicola domani: «Nel calcio stanno sparendo i campioni. Ci sono meno campioni e più giocatori costruiti»

Totti: «Il calcio a Balotelli e lo sputo a Olsen sono state le cose più brutte che ho fatto»

Il Corriere della Sera pubblica alcune anticipazioni dell’intervista rilasciata da Francesco Totti a Walter Veltroni sul settimanale Sette, in edicola domani.

Parla del suo addio alla Roma.

«Trigoria è quasi la mia prima casa. L’addio? Sapevo che prima o poi avrei dovuto smettere. Bisogna essere realisti. A 40 anni è pure difficile arrivare e continuare a giocare al livello giusto. Però nel mio caso sono stato costretto. Una soluzione si poteva trovare, insieme. Avrei voluto smettere in un altro momento. Avrei voluto essere io a prendere la decisione».

Gli viene chiesto se c’è qualcosa che si rimprovera. Risponde:

«Il calcio a Balotelli e lo sputo a Poulsen. Sono state le cose più brutte che potessi fare, cose non da me. Tuttora non riesco a capire come possa aver compiuto gesti simili».

Sul calcio moderno:

«Sono successe tante cose: prima l’arrivo dei social che ha fatto sbarellare e rendere più individualisti i giocatori, poi questa anomalia di un campionato col Covid e senza pubblico. Ma il problema è più di fondo, stanno sparendo i campioni. Ci sono meno campioni e più giocatori costruiti».

Totti parla anche del rapporto con il padre, scomparso ad ottobre scorso per il Covid.

«È sempre stato taciturno, da quando ho iniziato sui campetti al giorno dell’addio, dall’inizio alla fine. Non esternava mai, ma io vedevo con lo sguardo l’amore che provava per me. Abbiamo entrambi sbagliato a non esternare il nostro amore, il nostro modo di essere, non abbiamo fatto vedere a noi stessi e agli altri il bene di un padre verso il figlio e del figlio verso il padre».

 

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