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Da San Marino: «Lo Sputnik funziona e non dà effetti collaterali»

Su Libero la testimonianza del Segretario di Stato Roberto Ciavatta: «Dal decimo giorno dall’iniezione l’organismo ha sviluppato gli anticorpi al virus».

Da San Marino: «Lo Sputnik funziona e non dà effetti collaterali»

Mentre in Italia è allo studio l’approvazione dello Sputnik V come quinto vaccino contro il coronavirus, i dati che arrivano da San Marino e che riporta oggi Libero sono assolutamente incoraggianti.

Dal 23 febbraio sono arrivate circa 15mila dosi del vaccino russo con cui è stato vaccinato quasi il 20% della popolazione Le conseguenze si sono viste subito. Mentre nella prima ondata San Marino ha avuto 43 decessi su 715positivi e nella seconda 33, dall’arrivo del siero di Putin c’è stato solo un morto, contagiato prima dell’inizio della profilassi.

Il Segretario di Stato per la Sanità e Sicurezza di San Marino Roberto Ciavatta, che ha lavorato per siglare l’accordo con la Russia per il vaccino si dice soddisfatto del risultato ottenuto

«Oltre le migliori aspettative. Nessuno dei vaccinati si è poi ammalato di Covid e nessuno ha avuto reazioni gravi. Ci sono stati solo dei mal di testa e delle febbri che si sono risolte in due-tre giorni e dal decimo giorno dall’iniezione l’organismo ha sviluppato gli anticorpi al virus».

Ad oggi San Marino sta esaurendo le vaccinazioni agli ultra sessantenni e contemporaneamente somministrando l’iniezione a insegnanti e forze dell’ordine

La scelta di rivolgersi alla Russia è stata una scelta necessaria per San Marino che non ha però un ente di vigilanza sui farmaci, ma solo un comitato di bioetica interno.

Civatta non ritiene lo Sputnik una scommessa

«Quando abbiamo deciso di rivolgerci a Mosca c’erano già 25 Paesi, tra i quali Ungheria e Serbia, che utilizzavano il vaccino russo. Erano poi già usciti articoli su Lancet, la più autorevole rivista medica al mondo, che sostenevano che fosse un prodotto efficace e sicuro, come peraltro affermato anche dallo Spallanzani di Roma, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive. Quando li abbiamo contattati, i russi poi ci hanno fornito tutta la documentazione scientifica sul vaccino, la cui validità era dimostrata nero su bianco».

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