Dopo l’addio traumatico alla Roma, il Capitano ha messo su due società di scouting. Ma gli agenti lo hanno segnalato alla Figc perché non ha il patentino

Che Francesco Totti, mezzo secolo sempre con la stessa maglia, a casa sua, nella sua città, diventasse un simil-procuratore non l’avrebbe mai pensato nessuno. Anche se la sua nuova attività più che procure offre servizi di scouting – la differenza è tutto sommato sottile, ma per la legge è fondamentale – il senso è lo stesso: Totti si è messo in proprio da un paio d’anni puntando a sfruttare una sua dote: l’occhio per il talento.
Ma è una cosa che nell’ambiente dei procuratori ha scatenato un piccolo terremoto. La “lobby” degli agenti s’è vista arrivare dal nulla una concorrenza potenzialmente dirompente, il nome di Totti è una calamita per i calciatori sulla strada del successo, e non hanno reagito bene. Lo racconta un articolo de L’Equipe.
Totti, racconta il quotidiano francese, poco più di un anno fa ha annunciato la creazione delle sue due società “di consulenza e assistenza per società e giocatori”, con sede a Roma. Una si chiama CT10, con una C come Carlo Cancellieri, amico di Totti ed ex scout in particolare per il Manchester City. L’altra si chiama IT Scouting ed è dedicata all’identificazione di giovani talenti. “Nell’entourage del campione del mondo 2006 insistono su questa distinzione perché, inevitabilmente, l’arrivo di Totti in mezzo agli agenti ha fatto rabbrividire“, scrive l’Equipe.
Ai primi di maggio, in pieno lockdown, Totti ha preso parte a una discussione su Instagram con Christian Vieri, raccontando delle sue nuove attività e dei giocatori che gli piacciono: “Nel suo ruolo Sandro Tonali è il più forte di tutti, farei di tutto per farlo venire con me”. Ma Tonali ha già un agente, Beppe Bozzo, il quale gli ha risposto piccato: “Un grande campione non deve essere per forza un grande agente”.
Poche settimane dopo – scrive ancora L’Equipe – diversi agenti hanno segnalato le attività di Totti alla Federazione italiana, che ha avviato una procedura ancora in corso. Totti si muove da agente senza avere il titolo per farlo? Lui si è sempre difeso:
“Non ho mai lavorato come agente sportivo, ho esclusivamente un’attività di scouting, nel rispetto di tutte le disposizioni previste dalla legge e dai regolamenti della Federazione”.
“Non è un buon segnale per i giovani italiani che stanno lavorando per preparare l’esame di agente”, si rammarica un esperto agente italiano.
“Conosce il calcio”, dice Vincent Candela, che ora lavora con lui. “Puoi essere stato un grande campione e non avere occhio per le qualità degli altri. Francesco ha un dono: gli bastano cinque minuti per vedere se un ragazzo ha talento. E gli piace molto guardare le partite, guarda i giocatori “.
A Totti, essendo Totti, arrivano segnalazioni da mezzo mondo. La sua agenzia si sta espandendo anche in Europa.
In Francia – scrive ancora L’Equipe – CT10 sta lavorando con l’agente del Lorient Armand Laurienté e l’attaccante del Paris in prestito al Lens Arnaud Kalimuendo. Quest’ultimo ha già incontrato più volte Totti, e ha potuto beneficiare dell’esperienza dell’ex capitano. “Parliamo molto con Francesco, e dà consigli pratici ai giovani giocatori”, spiega Roberto Meloni, un dipendente con base in Francia. “Francesco guarda tante partite e ci dà consigli sui giovani francesi”.
Ma è a Roma che Totti ha il suo core business, per ovvie ragioni. “È come se Messi iniziasse a fare da agente a Barcellona”, dice un altro procuratore.