L’analisi sul sito de La Gazzetta dello Sport: “Si è reso disponibile perché gli hanno affidato la cattedra più ambita in circolazione”
Il momento della Juventus è dei più critici, con lo scudetto sfumato da tempo e la qualificazione in Champions League a rischio. Alfredo Pedullà ne ha analizzato le cause sul sito de La Gazzetta dello Sport, dando un ruolo molto relativo alle decisioni di Pirlo, colpevole più di omissioni che di mosse sbagliate.
Il Maestro ha accettato quanto gli è stato proposto soltanto perché gli hanno dato la cattedra più ambita in circolazione. Prima sarebbe stato il caso di capire se le strutture scolastiche sono a posto, se il preside ha istruito bene, se ci sono le condizioni vere per fare un lavoro supportato dal resto. Pirlo ha preso tutto a scatola vuota, non l’ha aperta e non si è reso conto che un allenatore deve lavorare sì, ma almeno con il materiale minimo necessario. Le responsabilità di Paratici sono forti, importanti, ma Andrea per allenare la Juve avrebbe pedalato anche senza freni.
La critica al mercato si sofferma su una serie di decisioni sbagliate: la permanenza di Ramsey, lo scambio Pjanic-Arthur, il mancato arrivo di Jorginho.
Se Pirlo si fosse imposto, rifiutando il registro che gli avevano regalato per andare in cattedra, si sarebbe cautelato e avrebbe dato un senso alla sua intrigante missione. Ha accettato tutto, ha avallato tutto: ora è normale pagarne le conseguenze.