Il vaccino cinese, ottenuto in donazione dalla Conmebol, non è stato approvato in Argentina. E ora le squadre dicono che approfitteranno delle trasferte all’estero per vaccinare i giocatori
Ci sono 50.000 vaccini cinesi che Sinovac Biotech ha donato alla Conmebol, a disposizione dei calciatori sudamericani. Ma gli argentini non possono averli, perché il vaccino Sinovac non è stato ancora approvato dall’Anmat e non potrebbe nemmeno entrare nel Paese.
I vaccini sono arrivati in Uruguay, e nei prossimi giorni inizieranno a essere distribuiti tra i membri delle squadre che partecipano a tutte le competizioni continentali: 25.000 persone tra calciatori, allenatori e arbitri.
Secondo le direttive dell’ente sudamericano, ciascuna delle dieci associazioni aderenti avrà a disposizione 5000 dosi. I vaccini saranno ricevuti dalla Federcalcio uruguaiana (AUF), poiché è stato Luis Lacalle Pou, il presidente di quel paese, a guidare, dopo un colloquio con Alejandro Domínguez, presidente di Conmebol, i passaggi per ottenere le dosi.
Alcuni dirigenti argentini – scrive La Nacion – ha deciso che vaccineranno i propri giocatori quando andranno a giocare come ospiti per la Copa Sudamericana o la Libertadores, visto che non possono farlo in Argentina.
Le prime a ricevere i vaccini saranno le squadre nazionali maschili e femminili. La Conmebol non ha ancora chiarito cosa accadrà nel caso dei calciatori che giocano fuori dal continente (la stragrande maggioranza nel caso dell’Argentina).