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Shevchenko: «Nel mio quartiere droga e criminalità, tra i miei amici siamo sopravvissuti in due»

A Repubblica: «Mi hanno salvato la fame di successo attraverso il calcio e le persone che ho incontrato, come il colonnello Lobanovskyi, ma anche Ancelotti e Zaccheroni»

Repubblica intervista Andriy Shevchenko, ex Milan oggi ct dell’Ucraina. Ha appena pubblicato un libro in cui si racconta. Il titolo è “L’amore smisurato per il calcio è ciò che mi ha salvato”.

Della Superlega dice:

«Così si distrugge il calcio, la tradizione. La formula che hanno inventato non l’ho capita. È un progetto presentato malissimo, distruggerebbe Paesi come il mio e tanti altri in cui sono nati grandi talenti. E sarebbe un danno verso la cultura del calcio. Il modello della Champions è stato modificato nel tempo, ma dà a tutti la possibilità di partecipare».

Sul rapporto con la patria:

«Alla mia patria io sento di appartenere, con tutta la mia anima».

A Scheva viene chiesto se cambierebbe qualche regola del calcio. Parla del fuorigioco.

«Il fuorigioco. Per me si deve basare sul baricentro del calciatore, dal ginocchio al petto. Lasciamo stare i piedi: è fuorigioco se il baricentro è in fuorigioco, altrimenti no».

Sulla sua infanzia nel quartiere di Obolon, nel libro scrive che tra i suoi amici solo lui ed un altro sono sopravvissuti a droga, criminalità e armi.

«Nell’Urss, da bambino, crescevi tranquillo: dopo Cernobyl ci mandarono sul mar Nero, facevamo scuola e sport. Però il muro non è caduto di colpo. Quando un Paese va a pezzi, la prima cosa è la criminalità. Andavo all’Accademia della Dynamo, un’ora e mezza cambiando metro, e mi poteva succedere di tutto».

A salvarlo è stata la fame.

«La fame di successo attraverso qualcosa di pulito. Amavo il calcio di un amore smisurato».

Ma anche le persone incontrate, come il colonnello Lobanovskyi.

«Modernissimo, 30 anni fa: l’attaccante fa il difensore e viceversa. Ci costringeva a sforzi incredibili per allenare forza e resistenza, anche mentale. Ma pure Ancelotti e Zaccheroni sono stati importanti».

 

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