Pasqua, La Penna e Robilotta sono vicini alla passata gestione Nicchi. Il nuovo corso targato Trentalange vorrebbe far traballare l’incarico di Rizzoli

Su Libero, Daniele Dell’Orco commenta l’inchiesta della Procura Figc sui rimborsi gonfiati da parte degli arbitri. Inchiesta che ha portato alla sospensione di tre arbitri e quattro assistenti della Serie A. I tre fischietti sono Fabrizio Pasqua, Federico La Penna e Ivan Robilotta, sospesi in via cautelativa dal designatore Nicola Rizzoli.
Come è possibile, si chiede, che arbitri con uno stipendio piuttosto alto, gonfino rimborsi per poche centinaia di euro rischiando adesso la radiazione?
“Gli arbitri coinvolti, peraltro, guadagnano molto bene, poiché beneficiano di uno stipendio fisso mensile (allenamenti e diritti d’immagine) di almeno 55-60 mila euro l’anno (visto l’ingente numero di presenze accumulate) e di un gettone fisso per ogni partita arbitrata di 3800 euro (500 se si lavora da quarto uomo, 1500 se si guida la sala Var, 700 se si assiste da Avar). Un gruzzolo niente male, a cui vanno aggiunti di volta in volta rimborsi a pie’ pagina per chilometri percorsi in auto, biglietti del treno, pasti etc. (persino i pernottamenti sono forfettari). Si parla, quindi, di poche centinaia di euro a partita, che nel caso specifico possono essere ritoccate per eccesso di qualche decina di euro, o magari semplicemente rendicontate male. Sembra strano che un professionista affermato possa rischiare la carriera per così poco. Tuttavia, il Collegio arbitrale è noto per essere molto fiscale, e avrebbe deciso di optare per la linea dura, che i bene informati ritengono sia gradita anche da Rizzoli, rischiando un clamoroso harakiri: per pochi euro far passare come dei “venduti” i fischietti italiani, già messi sotto torchio dopo ogni partita”.
Che dietro l’inchiesta ci sia altro?
“Vista la strana sproporzione tra l’entità degli eventuali rimborsi gonfiati e il danno d’immagine inestimabile, dietro il caso specifico potrebbe esserci di più. Voci di corridoio sussurrano di una lotta intestina all’interno della classe arbitrale, divisa tra la passata gestione Nicchi, cui i tre arbitri sospesi sarebbero molto vicini, e il nuovo corso targato Trentalange, con qualche esponente di questa frangia che oltre al repulisti non disdegnerebbe di veder traballare anche il solidissimo incarico di designatore di Rizzoli“.