Ceferin ha scelto di non far arrabbiare il governo di estrema destra ungherese che ha rapporti strettissimi con la Uefa. Gli altri stadi tedeschi saranno illuminati con i colori Lgbt durante la partita
Lo stadio di Monaco di Baviera, dove stasera si gioca Germania-Ungheria, non sarà illuminata con i colori dell’arcobaleno, simbolo del movimento Lgbt e della lotta alle discriminazioni. Come era facilmente pronosticabile l’Uefa si è piegata al volere di Viktor Orban: i buoni rapporti tra Ceferin e il capo del governo ungherese valgono più di una battaglia simbolica a favore dei diritti delle persone. Anzi: al momento di scegliere da che parte stare, in questa come in altre occasioni, l’Uefa si dimostra l’organismo “spietato” sovranazionale mosso solo dall’interesse, politico ed economico, che già aveva dato ampia dimostrazione di sé nella gestione del calcio durante la pandemia. E lo fa dicendosi “neutrale”, con un comunicato.
l #Uefa vieta al comune di Monaco di illuminare la #AllianzArena nei colori #PrideMonth #LGTB all‘occasione della partita #GERHUN .
L‘Uefa fa veramente schifo. pic.twitter.com/YyrZa1KGLB— Udo Gümpel (@udogumpel) June 21, 2021
Il governo ungherese, di estrema destra, ha favorito appena martedì scorso l’approvazione da parte del Parlamento di una legge che limita la diffusione di materiale che “promuove” l’omosessualità o il cambio di sesso tra i minorenni. «Per proteggere l’infanzia nella nostra Patria», ha argomentato meglio Orban spiegando la legge chiaramente discriminatoria.
Il portiere tedesco Neuer ha chiesto alla Uefa – e ottenuto, almeno lui – di poter indossare la fascia di capitano con i colori arcobaleno. Ma lo stadio no, sarebbe stato troppo per l’Ungheria, che ha fatto pressioni fortissime su Ceferin usando una leva potentissima: il miliardario Sandor Csanyi. L’uomo di Orban eletto sia nel comitato esecutivo della Uefa sia in quello della Fifa, di cui è anche vicepresidente dal 2018. E’ lui il collegamento diretto tra Orban e Ceferin.
In questi mesi il governo ungherese ha puntato fortissimo sul calcio, investendo cifre enormi nel movimento nel tentativo di “lavare” con lo sport la sua immagine anti-democratica. Ed è stato il Paese che più di tutti ha teso una mano a Ceferin quando s’è trattato di trovare sponde per il ritorno della gente allo stadio, stressando tutte le regole minime di accortezza sanitaria. Ora, dopo tanto appoggio, l’Uefa non ha potuto dare il permesso per uno sgarbo politico. Ma l’ha giustificato con un lungo comunicato, arrampicandosi su ogni possibile specchio esistente:
“La UEFA ha ricevuto ieri una richiesta dal sindaco di Monaco, Dieter Reiter, a nome del consiglio comunale, per illuminare l’arena di Monaco con i colori dell’arcobaleno in occasione della prossima partita della fase a gironi di UEFA EURO 2020 tra Germania e Ungheria. In questa lettera, il sindaco spiega che la motivazione alla base di questa richiesta è una decisione politica che è stata presa dal parlamento ungherese”.
“La UEFA comprende che l’intenzione è anche quella di inviare un messaggio per promuovere la diversità e l’inclusione, una causa che la UEFA sostiene da molti anni, avendo unito le forze con i club europei, le squadre nazionali e i loro giocatori, lanciando campagne e numerose attività in tutta Europa per sottolineare come il calcio dovrebbe essere aperto a tutti e di conseguenza la UEFA ha proposto date alternative per l’illuminazione che si allineano meglio con gli eventi esistenti”.
“La UEFA è determinata a fare la sua parte in un cambiamento positivo e crede che la discriminazione possa essere combattuta solo in stretta collaborazione con gli altri. In qualità di organo di governo del calcio europeo, la UEFA riconosce di avere l’obbligo di unire e coordinare gli sforzi di tifosi e istituzioni in tutta Europa, perché è responsabilità di tutti eliminare la discriminazione dal gioco”.
“Il razzismo, l’omofobia, il sessismo e tutte le forme di discriminazione sono un’onta nelle nostre società e rappresentano uno dei maggiori problemi che il gioco deve affrontare oggi. Il comportamento discriminatorio ha rovinato sia le partite stesse che, fuori dagli stadi, le discussioni online sullo sport che amiamo”.
“Tuttavia, la UEFA, attraverso i suoi statuti, è un’organizzazione politicamente e religiosamente neutrale. Dato il contesto politico di questa specifica richiesta – un messaggio che mira a una decisione presa dal parlamento nazionale ungherese – la UEFA deve declinare questa richiesta”.
“La UEFA ha comunque proposto alla città di Monaco di illuminare lo stadio con i colori dell’arcobaleno il 28 giugno – il Christopher Street Liberation Day – o tra il 3 e il 9 luglio, settimana del Christopher Street Day a Monaco”.
Hanno già annunciato che scenderanno simbolicamente in campo i gestori degli altri stadi tedeschi. Quelli di Francoforte e Colonia – si legge sulla Faz – saranno colorati arcobaleno durante il match. “Se a Monaco non sarà permesso, allora lo faranno gli altri stadi della Germania”, ha twittato il portavoce del consiglio di amministrazione dell’Eintracht Francoforte Axel Hellmann .