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L’Europa attacca la Uefa: “L’arcobaleno ci rappresenta, altro che offensivo”

Dura la risposta politica alla scelta “neutrale” della Uefa contro lo stadio arcobaleno di Monaco. La vicepresidente della Commissione Ue: “Difendiamo la diversità, non la nascondiamo”

L’Europa attacca la Uefa: “L’arcobaleno ci rappresenta, altro che offensivo”

Il no della Uefa allo stadio di Monaco colorato arcobaleno contro una legge discriminatoria approvata dal Parlamento Ungherese – stasera a Monaco si gioca Germania-Ungheria – per fare un favore ad Orban non è piaciuta a nessuno, in Europa. E piano piano la politica sta esprimendo il suo dissenso ufficiale.

Politico riporta tra l’altro le dichiarazioni di sdegno della vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova:

L’arcobaleno non è offensivo. Se qualcuno ha un problema con esso è solo suo, e non di quello che vogliono illuminare lo stadio così. Crediamo in un’Europa che accolga la diversità, non che la nasconda”.

Dopo la presa di posizione della Francia, n Germania, il premier dello stato bavarese Markus Söder ha twittato:

“È un peccato che lo stadio di Monaco non possa brillare con i colori dell’arcobaleno. Sarebbe stato un ottimo segno di tolleranza e libertà. Dobbiamo opporci all’esclusione e alla discriminazione”.

E il ministro tedesco per l’Europa Michael Roth ha ribadito:

“La Uefa non vuole i colori dell’arcobaleno sullo stadio di Monaco? Amaro, ma previsto. I tifosi allo stadio dovranno mostrare la bandiera arcobaleno. Simboleggia rispetto per la diversità e la solidarietà con le persone LGBTI in Ungheria e ovunque in Europa. I diritti LGBTI sono diritti umani!”

Il quotidiano Berliner Zeitung riferisce che l’amministrazione di Berlino di sta considerando di illuminare la Porta di Brandeburgo arcobaleno. Il vicesindaco di Berlino Ramona Pop ha accusato la Uefa di ipocrisia, scrive l’Agenzia Bloomberg: “Che spettacolo scadente, l’Uefa”.

Molto diverse le reazioni in Ungheria. “Grazie a Dio, nei circoli della leadership calcistica europea prevale ancora il buon senso e non hanno assecondato la provocazione politica”, ha affermato il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó. “La UEFA ha preso la decisione giusta”.

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