Diverse le cause: dall’ascesa delle piattaforme in streaming alle minori restrizioni che invogliano ad uscire. Il calcio ha perso rilevanza nella vita quotidiana
Il calcio non catalizza più le masse come prima? Se l’è chiesto la Faz, analizzando i dati degli ascolti televisivi che vedono gli Europei seguiti in media da 8,8 milioni di persone sulle reti Ard e Zdf, contro i 10,7 milioni del 2016. Un calo del 18,5%, che ha diversi fattori scatenanti.
A partire dalla fruizione sempre maggiore dei servizi attraverso le piattaforme di streaming, che quindi restano ascolti ma non televisivi. Da non sottovalutare poi la riduzione progressiva delle restrizioni, che insieme alla bella stagione convincono le persone a fare altro più che vedere le partite.
Nell’inchiesta, la Faz interpella Jana Wiske, professoressa in scienze dei media all’Università di Ansbach.
Il calcio ha perso rilevanza e vicinanza. Quindi attualmente le questioni esistenziali più importanti dominano la vita quotidiana di molte persone. E viviamo a distanza da molti mesi – anche dal calcio. Il calcio professionistico inoltre non ha sempre accettato il suo ruolo particolare nella pandemia con la necessaria umiltà e ignora i valori. Tutto questo dipinge un quadro remoto. La sua importanza nella società sta diminuendo e comporta anche un minor consumo a livello mediatico.