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Il Giornale: la commedia di Immobile è un vizio antico, figlio di una mentalità malata che vorremmo dimenticare

Non si discute l’Immobile calciatore che pure meriterebbe qualche feroce critica. È in discussione il contributo alla sana e bella immagine dell’Italia 

Il Giornale: la commedia di Immobile è un vizio antico, figlio di una mentalità malata che vorremmo dimenticare
I telecronisti inglesi (Lineker e Shearer) hanno definito la simulazione di Immobile poco prima del gol di Barella imbarazzante e patetica. L’attaccante della Lazio si è accasciato a terra come se avesse subito un duro colpo, salvo rialzarsi immediatamente dopo la rete del compagno di squadra per unirsi ai festeggiamenti per il vantaggio dell’Italia sul Belgio. Oggi il caso è affrontato da Franco Ordine su Il Giornale.
Non possiamo fare a meno di confessare un profondo imbarazzo“.
Ordine scrive:
Qui non si discute l’Immobile calciatore che pure meriterebbe per le sue prestazioni qualche feroce critica. Con una Nazionale dedita al comando del gioco, le sue caratteristiche migliori di contropiedista puro, tradiscono evidenti difficoltà. Eppure non è questo che conta adesso che abbiamo imboccato il sentiero finale dell’europeo. È in discussione invece il contributo alla sana e bella immagine dell’Italia che ciascuno deve fornire con comportamenti degni“.
La Nazionale di Mancini “sta diventando un modello anche nelle proteste”, come ha dimostrato in occasione del discusso rigore fischiato al Belgio. Con quel tuffo, Immobile ha rischiato di compromettere l’immagine del gruppo.
“Nell’occasione di cui sopra, invece, Immobile ha rischiato – rotolandosi come centrato da un fulmine in piena area di rigore – di compromettere il blitz di Barella. È un vizio antico, figlio di una mentalità malata di cui Ciro deve liberarsi, se vuole continuare a far parte di quest’Italia che sta dando lezione di calcio coraggioso e leale. Ricorrere a quei mezzucci da dozzina (citazione poetica) per “scroccare” un indebito vantaggio è vizio che appartiene a un’altra epoca e soprattutto a un altro calcio che vorremmo dimenticare”.
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