Sul Corriere della Sera. Guardiola non ama il centravanti, quello è il posto dello spazio vuoto. Oggi si gioca per inserimenti, per dialoghi, palla a terra. Servono altri attaccanti
“Abbiamo un problema di centravanti, ma non possiamo risolverlo in una settimana e nemmeno in sei mesi”.
Lo scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera riferendosi all’Italia di Roberto Mancini. Né Belotti né Immobile possono essere considerati la soluzione, anche se giocano in Nazionale rispettivamente da 5 e 7 anni.
Il rendimento di Immobile è altissimo. Ha giocato 413 partite tra campionato e coppe con una media gol di 0,55 a partita, ma in Nazionale le sue prestazioni non sono all’altezza.
“Dove tutto cade è in Nazionale, la media gol scende a 0,30, una media qualunque per un grande attaccante. Immobile ha 31 anni, non può più cambiare. Qualcosa in Nazionale lo limita. Succedeva anche a Pulici. Bearzot diceva che non aveva psicologia di mondo, in Nazionale si perdeva. Tutto qui?”.
Sconcerti ipotizza che il problema sia tattico.
“Credo che per Immobile il problema con Mancini sia anche tattico. Una squadra con due ali non è la sua perché a Immobile interessano poco i cross. Non è un centravanti vero, è una prima punta, un cacciatore solitario, ama inventare. Dà la palla per riaverla, mentre nell’Italia il centravanti fa da sponda per gli inserimenti degli altri. L’Italia poi attacca, costringe le difese degli altri a stare sempre schierate, l’area è piena di avversari e Immobile non ama il gioco sottomisura, il tocco facile dentro l’area piccola”.
Belotti ha caratteristiche diverse:
“Belotti è meno artista, si moltiplica sul campo, è abituato a trascinare la sua squadra, ha più gioco acrobatico. Nell’Italia di Mancini è limitato quindi gli viene inconsapevolmente chiesta più qualità. Giocando meno palloni, si notano più gli errori. Ma correndo molto si segnano meno gol. Belotti ha una media di 0,40, inferiore di un terzo rispetto a Immobile. E in Nazionale poco di più, 0,32″.
Nessuno dei due “è il vero centravanti dell’Italia di Mancini”. Possono fare comunque male alla Spagna, scrive Sconcerti, “ma non sono esattamente adeguabili al progetto”.
Il problema, però, non riguarda solo l’Italia.
“Il punto è che ormai i centravanti stanno mancando in tutto il mondo. Sono tutti vecchi, Ibrahimovic, Cavani, Dzeko, Higuain, Suarez, Lewandowski, lo stesso Ronaldo. E non ci sono generazioni di mezzo, c’è solo Lukaku. Kane si affaccia adesso, ma non è un centravanti classico, la prima punta è Sterling. Credo dipenda dalla capacità di Guardiola di dettare le mode nel mondo. Guardiola non ama il centravanti, quello è il posto dello spazio vuoto. Oggi si gioca per inserimenti, per dialoghi, palla a terra. Servono altri attaccanti. Oggi l’ideale è il centravanti alla Lautaro, tecnica ed esattezza nel tempo di conclusione. Chissà se Raspadori potrà assomigliargli. Mi sembra meno attaccante, ma davvero oggi non saprei giudicare”.