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Perché De Laurentiis e Insigne non parlano solo di soldi? Risparmiateci il melodramma

Le parole del presidente fanno pensare a una nuova estate sul filo del tradimento. Quanta invidia per Donnarumma che ha salutato per soldi e ambizione

Perché De Laurentiis e Insigne non parlano solo di soldi? Risparmiateci il melodramma

Si parla poco di Donnarumma. Del 22enne portiere della Nazionale testimonial contro i luoghi comuni. Che ha fatto a pezzi l’immagine dei giovani bamboccioni o choosy (per dirla alla Fornero) perché schizzinosi sul mercato del lavoro. Altro che schizzinoso, Donnarumma ha detto no agli otto milioni offerti dal Milan. Ed è andato a prenderne dodici (netti) dal Psg. Si chiama mercato. Si chiama ambizione.

In Italia, paese cattolico, il denaro invece è lo sterco del diavolo. Concetto che ha espresso anche Aurelio De Laurentiis, declinato sul successo che in Italia non ti perdonano, poche settimane fa quando è stato intervistato a un festival ad Asti. Parole condivisibili. Molto.

Meno quelle di oggi. De Laurentiis è entrato in modalità calciomercato. E quando scende in campo in prima persona, non sempre rimane fedele al copione svizzero. Anche lui oggi ha voluto sguazzare nel pantano del calcio dei sentimenti. «Se Insigne mi dice che si è stancato e vuole girare l’Europa, sarà una sua decisione, non certo nostra». A ridaje con la retorica del traditore. Perché? Proprio oggi il fratello di Higuain, Nicolas, è tornato all’estate 2016, alla cessione di Gonzalo alla Juventus. Estate melodrammatica. Si andò avanti per mesi, drammi esistenziali, “es tu culpa” e poi senza Higuain il Napoli andò a un passo dallo scudetto. Non pago, De Laurentiis ci ha aggiunto anche una spruzzata di neoborbonismo:

Mi danno del borbonico, ma c’è questa contraddizione del nord e sud. Dispiace dirlo ma l’Italia è stata unificata solo dal Covid. Ora l’Italia si sta comportando bene agli Europei e uno degli interpreti più interessanti è proprio un napoletano, Lorenzo Insigne, e devo dire che nei giudizi stavolta il paese s’è comportato in maniera nazionale.

La nostra domanda è: non si può parlare semplicemente di soldi? La domanda è retorica, ovviamente. La risposta, che ben conosciamo, è no. Così come il copione che ci attende, ha il sapore di déjà-vu. È tutto scontato. È sempre lo stesso film. Come accaduto anche al cinema con De Laurentiis che ha riproposto il cinepanettone vivendo tutte le tappe del fenomeno: sorpresa, successo, consacrazione, declino, flop. Non a caso, oggi è tornato a parlare – per l’ennesima volta – di quando acquistò il club.

Ci piacerebbe una ventata di novità. Ci piacerebbe che nella trattativa tra il Napoli non entrasse mai la napoletanità, l’appartenenza, l’amore (il presunto amore). Il Napoli considera Insigne imprescindibile? Gli rinnovi il contratto a una cifra di mercato. Cifra che oggi, subito dopo il gol al Belgio, è più alta di una settimana fa. Ma il Napoli conosce bene Insigne, molto bene. Non ha bisogno del gol al Belgio per sapere se volerlo a tutti i costi, oppure no. Così come è doveroso ricordare che fino ai trent’anni un mercato europeo Insigne non l’ha mai avuto.

Sappiamo, ahinoi, che  non sarà una trattativa europea. Del resto Donnarumma ha scelto Raiola come procuratore e non ha rotto con lui. Se non temi il mercato, non rompi con Raiola. Insigne ha divorziato col Mino nazionale. Oggi Lorenzo gode di una posizione di forza. Ma non sappiamo se avrà davvero il coraggio di abbandonare la terra natia e di gettarsi nelle fauci del professionismo lontano da casa. Siamo scettici. Ci diranno, in caso di rinnovo, che avrà prevalso l’amore. Con un sorriso stentato, invece, noi saremo convinti che avrà vinto ancora una volta la paura.

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