Su Repubblica. Sembrava tutto perduto. E’ stato un duello tra campioni sfiniti, alcuni smarriti, come Insigne, Barella e Immobile. Ma abbiamo la coppa vicina dopo 53 anni
“Ci faranno morire di crepacuore oltre che di gioia, questi sciagurati ragazzi. La notte più difficile regala l’impresa più grande, una corsia imboccata contromano come un viale del tramonto e invece era l’autostrada verso la finale. L’abbiamo meritata prima, ma anche i rigori bisogna saperli tirare. Tutto pareva perduto: identità, formazione titolare e bis, rigoristi sostituiti o malandati, eppure domenica avremo quella coppa vicinissima dopo 53 anni. Non deve sfuggire”.
E’ il commento di Maurizio Crosetti a Italia-Spagna su Repubblica.
“Non è stata una partita ma un garbuglio“, con la palla sempre tra i piedi degli spagnoli.
“L’Italia non è quasi mai stata sé stessa”, ha perso subito la battaglia del possesso palla. Gli spagnoli sono sempre stati “i padroni della biglia”.
“È stato un duello tra campioni sfiniti, alcuni smarriti (Insigne, Barella, Immobile)“.
“E adesso possiamo vincere l’Europeo come soltanto nel ’68, l’anno di tutte le rivoluzioni. Nel suo piccolo, anche l’Italia di Mancini è sessantottina“.