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Scaroni: «Nessuna proposta formale di serrata in Serie A, ma sugli stadi bisogna fare presto»

Alla Gazzetta: «O stadi riaperti al 100% o ristori per i club. Bisogna capire al massimo entro la prossima settimana come possiamo muoverci»

Scaroni: «Nessuna proposta formale di serrata in Serie A, ma sugli stadi bisogna fare presto»
Il presidente del Milan Paolo Scaroni

La Gazzetta dello Sport intervista il presidente del Milan, Paolo Scaroni. Il tema è sempre la questione stadi, su cui si esprime oggi anche Preziosi, patron del Genoa, sul Corriere della Sera. L’assenza di pubblico negli stadi, dice Scaroni, è  «un danno economico non da poco e dall’altro a uno snaturamento di questo sport».

«Ogni tanto sento dire da qualche presidente che dobbiamo chiedere ristori, in analogia a quello che fa per esempio il mondo dello spettacolo, perché in fondo siamo uno spettacolo anche noi. Beh, è una posizione che rispetto, capisco e condivido. Se poi fosse difficile per il governo concederne perché lo stato di necessità del mondo del calcio viene forse capito meno di altri, allora quantomeno occorrerebbe intervenire sul terreno degli stadi».

Come gli altri presidenti, Scaroni vuole la riapertura degli impianti al 100%.

«Io dico che vanno riaperti al 100%, come stanno facendo in Inghilterra, in Francia o in Spagna: penso che il green pass sia una garanzia sufficiente per poter accogliere tutti. Se poi, per un criterio di cautela, si sceglie di aprire soltanto al 50%, che come detto io considero largamente insufficiente, almeno deve essere un 50% vero. Sappiamo invece che tenendo conto anche il famoso metro di distanziamento arriviamo forse al 25. È un discorso che ha già espresso con grande chiarezza il presidente Gravina insieme al presidente Dal Pino. Se non ci venisse concesso nemmeno quello, bisognerà intervenire sul terreno dei ristori. Del resto non si capisce perché non dobbiamo avere diritti che altri hanno. C’è poi un altro aspetto che mi sta molto a cuore: l’apertura degli stadi è un momento sociale, un momento in cui i giovani si ritrovano, finalmente. Gli stadi non possono essere semivuoti, perché il calcio non è fatto così».

Il green pass, senza riapertura totale, sarebbe un fallimento.

«Certo è che se poi un nostro sostenitore si vaccina per assistere agli incontri, ma la capienza non lo permette, tutto diventa ridicolo. Pensiamo alle partitone, alla fine saremmo costretti a lasciare fuori della gente anche se provvista di green pass».

A Scaroni viene chiesto se è vero che in Assemblea di Lega si è parlato di sciopero come risposta alla mancata riapertura totale. Risponde:

«Non è stata presentata alcuna proposta formale e quindi nulla è stato discusso. In ogni caso io su una possibile serrata resto perplesso».

Bisogna fare in fretta.

«Se vogliamo riaprire per gradi questo famoso 50%, non solo deve essere vero, ma anche immediato. Al momento, visto questo stato di incertezza, siamo fermi sia sul fronte abbonamenti che su quello della biglietteria. Nel giro di pochi giorni dobbiamo avere le idee chiare, al massimo entro la prossima settimana occorrerà capire come possiamo muoverci. Resta il fatto che anche con il 50% le perdite saranno importanti, per i grandi club ma anche per le piccole che ospitano grandi club. Il Milan incassa dallo stadio 40 milioni, capite bene quanto l’impatto sulle casse possa essere pesante…».

E lancia un appello:

«Il mio è un doppio appello. Al Governo perché si renda conto della situazione del calcio e accetti la proposta della scacchiera rendendo concreto il 50% della capienza previsto nel decreto in vista di una riapertura totale da fare il prima possibile. L’altro è agli italiani e ai giovani in particolare, perché si vaccinino al più presto in modo da abbassare i contagi e permettere che in breve tempo, numeri alla mano, questo 50% possa tornare finalmente al 100%. È una necessità assoluta».

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