Nell’ultimo report l’Istituto analizza l’andamento dell’epidemia da metà giugno. «L’aumento dei casi è dovuto a feste e assembramenti».
L’Istituto superiore di sanità ha evidenziato gli effetti degli Europei di calcio sull’andamento del Covid in Italia. Euro 2020 ha avuto effetti importanti sui contagi, sia per l’Italia che per l’Inghilterra, finaliste alla competizione poi vinta dalla Nazionale di Mancini l’11 luglio scorso. L’edizione online del Corriere della Sera riporta le conclusioni dell’Istituto.
Nell’ultimo report dell’Iss, si legge:
«Da fine giugno l’incidenza nei maschi fra i 10 e i 39 anni risulta essere sempre maggiore rispetto a quella osservata nelle femmine. Verosimilmente tale andamento può essere dovuto a cambiamenti comportamentali transitori (es. feste e assembramenti per gli Europei di calcio)».
Per l’Istituto superiore di sanità, per quanto all’aumento dei contagi abbia contribuito sicuramente la variante Delta, che in Italia oggi supera il 90%, «cambiamenti comportamentali transitori (es. feste e assembramenti) possono aver avuto un ruolo nell’aumento dei casi, la cui entità non può essere spiegata solo dalla maggiore trasmissibilità della Delta».
Si osserva una riduzione dell’età media dei contagiati a 26 anni.
“Nelle ultime due settimane il 30,2% dei casi totali ha un’età inferiore a 19 anni, il 60,8% tra 20 e 59 anni e solo il 9,1% ha un’età superiore ai 60 anni“.
Il fatto che in Inghilterra e Galles, dopo il picco di metà luglio, da alcuni giorni i contagi stiano calando, fa ben sperare, anche se la percentuale di inglesi che ha già avuto il Covid o si è vaccinato è maggiore rispetto all’Italia (92%).
Il Financial Times commenta:
«Una parte del calo dei casi può essere dovuto a una diminuzione di test eseguiti, ma secondo gli esperti questa non può essere la ragione principale di una discesa tanto rapida. La fine dell’anno scolastico è probabilmente un fattore, così come la fine degli Europei di calcio. Abbiamo prova del fatto che ogni partita in cui giocava l’Inghilterra è stata seguita da un picco di infezioni, non solo tra le persone che hanno assistito alle partite dal vivo, ma soprattutto nei raduni in case e pub per guardare i match in tv».