Nicoletta Romanazzi alla Gazzetta: «Adesso entra in pista più consapevole di quello che può fare con le sue gambe. Ha acquisito sicurezza in se stesso, prima arrivava alle gare con molta più ansia».
Jacobs è il primo italiano in finale dei 100 metri alle Olimpiadi. Con 9 e 84, ha segnato il record italiano ed europeo, si è migliorato di dieci centesimi in un solo giorno. Non era mai successo che un italiano partecipasse alla finale dei 100 metri alle Olimpiadi. Nemmeno Mennea ci è mai riuscito, lui ha partecipato (e ha vinto) a quelle dei 200 metri. La Gazzetta dello Sport intervista la sua mental coach, Nicoletta Romanazzi.
«Non esistono segreti, però posso dire che fin da subito ho capito che per lui sarebbe stato importante risolvere il rapporto con il padre, essendo lui stesso padre di tre bambini. Questo lo ha sbloccato, adesso entra in pista più consapevole di quello che può fare con le sue gambe. Ha acquisito sicurezza in se stesso, prima arrivava alle gare con molta più ansia».
Per la Romanazzi è fondamentale la respirazione.
«Fondamentale, è difficile che io non la faccia con i miei atleti, soprattutto prima di una gara. Arrivare con la testa giusta, senza che io entri in sfere tecniche che non mi competono, fa tutta la differenza del mondo e per questo ci sono atleti come Marcell che sentono l’entusiasmo di raccontarlo. Lui aveva nel suo potenziale certe prestazioni, doveva solo sbloccarsi. Aveva tutto nelle sue gambe e nel suo cervello, doveva solo sbloccarsi e fare un lavoro su se stesso”.