Il commento di Signori sui fatti di Nizza-Marsiglia e Verona-Inter. Dire che il calcio è malato è un alibi, malate sono certe teste
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“Hanno riaperto gli stadi, ma sarebbe meglio chiudere gli zoo, ad evitare che escano le bestie. Bestie umane soprattutto“.
Lo scrive Riccardo Signori su Il Giornale. Il tema è quello della ripresa delle violenze ultrà appena i cancelli degli impianti sono tornati ad aprirsi, dopo 18 mesi di chiusura per Covid. E’ capitato in Francia, con la rissa e l’invasione di campo durante Nizza-Marsiglia, e a Verona dopo Verona-Inter, quando fuori dallo stadio si è scatenata una “animalesca caccia all’uomo” ai danni di un conduttore televisivo, Fabrizio Nonis, e di suo figlio, “colpevoli di essere tifosi dell’Inter, ovvero della squadra avversaria”.
Signori scrive:
“Ed allora viene da chiedere: valeva la pena battersi per riaprire gli stadi, val la pena credere che l’animalesca indole di certi gruppi teppistici – i tifosi sanno essere più nobili – abbia ancora partita vinta, almeno fuori campo? Sarebbe utile che, riaprendo gli stadi, si riaprissero anche le patrie galere. Che taluna gentaglia venisse acchiappata anzitempo. E non fuori tempo”.
Da millenni si parla della violenza intorno al calcio e allo sport, ne scriveva persino Tacito, continua.
“Da allora la storia è ricca (si fa per dire) di questi racconti. Però stavolta credevamo tutti che la pandemia avesse calmato gli animi, riaperto i cuori al credo tifoso e non al credo violento. Illusi. La dizione «calcio malato» è solo un alibi. Malate sono certe teste: sarebbe civile affidarle ad una gabbia e ritornare agli stadi per tutti. La speranza è l’ultima a morire”.