“Ha sfruttato persino l’addio di Messi, comprando i diritti tv della Ligue 1. S’è ridotto lo stipendio diventando un eroe del Barca, sa quando perdere per vincere”

Gerard Piqué, mentre ancora gioca per il Barcellona, ci ha messo un attimo a capire la portata della firma di Messi al PSG e mezzo minuto per sfruttare l’opportunità di business. Appena poche ore dopo la finalizzazione dell’operazione, la Kosmos, la società che presiede e che gestisce tra l’altro la Coppa Davis, ha acquistato i diritti tv della Ligue 1. “Non serve un dottorato ad Harvard per sapere che Messi ha aggiunto un nuovo valore nel mercato audiovisivo al campionato francese, che fino ad ora interessava solo gli impenitenti del calcio. In un battibaleno è diventato un prodotto dalle notevoli potenzialità commerciali, confermato dal riscontro al debutto del fuoriclasse argentino”, scrive El Pais.
Il quotidiano spagnolo dedica un articolo al genio imprenditoriale di Piqué, capace di sfruttare ogni singola opportunità che il calcio gli ha offerto.
“Impossibile dissociare Piqué dal marchio Piqué, costruito da un calciatore che non usa il calcio per assicurarsi risparmi, affittare appartamenti e allestire un ristorante dalla dubbia cucina fusion. Da quando è tornato al Barça era chiaro che Piqué aveva grandi progetti per il futuro e una strategia meticolosa per realizzarlo”.
“Ottimo giocatore in una squadra che ha vissuto un tempo incomparabile, membro della migliore squadra spagnola della storia, campione di tutte le competizioni da sogno, dalla nascita benestante, sposato con una star mondiale dello spettacolo, Piqué ha approfittato di tutte le opportunità che il calcio e il suo ambiente gli hanno dato, comprese quelle che potrebbero sembrare avverse: la terribile crisi economica del Barça e il traumatico addio di Messi”.
Si abbassato lo stipendio, diventando definitivamente un eroe popolare a Barcellona. “Perdere per vincere, si dice così. È il tipo di investimento a lungo termine che esalta l’idea di Piqué come più di un futuro presidente del Barça”. L’ha saputo fare, non l’ha semplicemente fatto: “Nella stessa partita i tifosi hanno fischiato Jordi Alba, che difendeva i suoi legittimi interessi in una trattativa poi conclusasi come quella di Piqué: con una riduzione di contratto. Gli era mancato il tempismo. Perdere per perdere”.
Ma l’imprendore Piqué è anche “il calciatore dalla carriera invidiabile, la rappresentazione del Barcellona con più radici, l’uomo del suo tempo che si muove con i pattini nel panorama giovanile dei social network (Messi e Sergio Ramos hanno concesso le loro interviste di addio a Ibai Llanos, collaboratore di Piqué in questo settore) e ha carattere astuto che può essere giocoso, provocatorio, prudente o senatorio, dipende dal giorno e dall’obiettivo che ha in mente”.