Sul CorSport. Il tecnico “è un uomo paziente, forte la sua capacità di assecondamento, ma quanto forte e quanto paziente?”

Il Corriere dello Sport dedica una pagina a Luciano Spalletti. La firma Giancarlo Dotto. Lo descrive come un uomo vincente, che
“ha vinto sempre da quando allena. Se vincere è realizzare gli obiettivi che ti chiedono, in qualche caso andando oltre, come la Champions League a Udine e le vittorie alla Roma, oltre che tante esteri”.
Un uomo che, ovunque è andato, non ha mai rinunciato alle sue origini.
“La terra, la famiglia, gli amici”.
In due mesi, con il Napoli, ha fatto miracoli.
“Ha disinnescato diverse mine vaganti, la più vagante e minacciosa di tutte, il rinnovo del contratto di Insigne. Problema che resta, ma il giocatore, capitano, intanto è dedito alla causa”.
Con la mediazione, il tecnico è anche riuscito a dialogare con il presidente De Laurentiis.
“Con una mediazione abile e paziente, non facile per nessuno (travolto persino Carlo Ancelotti, l’uomo più paziente della terra) ha tenuto vivo il dialogo con quel vulcano fatto uomo di Aurelio De Laurentiis, i suoi tracimanti estri e i debordanti umori”.
Ha individuato i leader del gruppo e gli ha dato forza. Ora dovrà disinnescare le mine vaganti, scrive Dotto. Innanzitutto i tifosi:
“verranno in tanti, sempre di più e saranno un fattore”.
Ma ce ne sono altre.
“Zelinski deve dimostrarsi all’altezza del suo talento, una volta per tutte”.
E poi c’è Mertens da recuperare, la Coppa d’Africa da affrontare al meglio. E infine la mina più complicata: il presidente.
“Le esuberanze di un presidente tanto geniale quanto tumultuoso, incontinente e mattatore, con attitudini da sultano. La tendenza a mettere il suo sigillo di ceralacca su qualunque cosa si muova o respiri nel mondo Napoli. Spalletti è un uomo paziente, forte la sua capacità di assecondamento, ma quanto forte e quanto paziente?”.
Il Napoli, dai calciatori ai collaboratori, è tutto con lui.