ilNapolista

La Süddeutsche: “Ah, Bud Spencer. Lui sì che sapeva vivere. Mica come i tedeschi“

Il giornale tedesco lo ricorda all’inaugurazione di una piscina a lui intestata. E se la prende con gli sportivi tedeschi che non accettano le onorificenze

La Süddeutsche: “Ah, Bud Spencer. Lui sì che sapeva vivere. Mica come i tedeschi“

Bud Spencer, lui sì che sapeva come farsi piacere che gli intitolassero cose. Mica come questi buzzurri di sportivi tedeschi, che si ritraggono, si scansano, rifiutano. Non si fa. Proprio lui, Carlo Pedersoli, diventa un titolo un po’ sorprendente sulla Süddeutsche Zeitung. Preso a esempio virtuoso di personaggio che sapeva campare.

Bud Spencer era ed è famosissimo in Germania. È un mito. La notizia della sua morte fu l’apertura di tutte le edizioni on line dei quotidiani. E a maggior ragione che ci fosse una piscina intitolata a lui in un paesino sperduto: Schwäbisch Gmünd, “dove il treno regionale 13 di solito si ferma brevemente sulla strada per Stoccarda”. La piscina all’aperto di Schwäbisch Gmünd – leggiamo – fu ribattezzata “Bud Bad”. Ecco, Pedersoli c’era stato due volte in gioventù, in quella piscina: nel 1951 come nuotatore, e nel 1954 come giocatore di pallanuoto. C’è anche il video dell’evento in pompa magna:

Il senso dell’articolo è che il nuotatore-attore italiano espresse tutta la sua gratitudine per quell’onore. “Il grande attore Pedersoli – scrive ancora la Süddeutsche  – fece subito la valigia, sicuramente molto capiente, e si diede al programma completo: flash, red carpet, folla festante, selfie”. Mentre i tedeschi no, sono cafoni. Non si prestano.

“No, non è sicuramente per tutti. Se devi andare in un posto più di tre volte nella tua vita, spesso preferisci che non porti il ​​tuo nome. Quando i cittadini di Halle an der Saale hanno pensato di rinominare la loro piscina in Paul-Biedermann-Halle, dal nome del campione del mondo che è cresciuto lì, lui si è difeso con le mani e con i piedi, che sono noti per essere a forma di pinna. Grazie mille, grande onore, ha detto Biedermann. Ma sarebbe troppo se dovessi entrare lì ogni giorno e il mio nome lì fosse fuori. Preferirei SV-Halle-Halle o qualcosa del genere”.

“Forse è quello che ha pensato il calciatore Matthias Ginter quando la squadra della lega distrettuale SC March, nelle cui file Ginter ha giocato i primi otto anni della sua carriera, aveva pubblicizzato (prima del meno esilarante 0-5 contro l’Heitersheim 05) che il buon vecchio Waldstadion sarebbe stato ribattezzato “Matthias-Ginter-Sportpark”.

«Ginter – che all’epoca non era un pensionato come Pedersoli – non ha fatto la valigia, non ha gridato “fantastico” come Bud Spencer, ma ha mandato un video al Breisgau nel quale diceva “ci tornerò se mai avrò tempo”».

ilnapolista © riproduzione riservata