Il turno infrasettimanale non mi piace, non mi è mai piaciuto e mai mi piacerà, ma se il Napoli vince lo posso sopportare. Il turno infrasettimanale mi ricorda, tra le altre cose, che esiste uno speciale Novantesimo minuto (Paolo Valenti ma quanto soffri?), con Marco Mazzocchi, Paola Ferrari, Giampaolo Ormezzano e Gianni De Biasi (l’unico che si salva un pochino). Esaminiamo questi soggetti al lavoro ieri sera. Mazzocchi che lancia il suo sondaggio sui Buuuuu, ricorda la chiocciolina di Twitter, che gli insulti sono una cosa gravissima e che non vorremmo bla bla bla mai vedere bla bla bla negli stadi, e l’arbitro – chiederà agli allenatori – ha fatto bene l’arbitro a sospendere la partita sì, ha fatto bene no; questo mentre gioca con le scarpe (colpevolmente inquadrate) della Ferrari, chiedendo l’opinione a Paulo Sousa (dell’espulsione chiediamoglielo dopo, non è importante), del resto il presidente della Fiorentina fa scarpe, vuoi che Sousa non se ne intenda, Sousa alla fine dice che sono belle, e ch’ sfaccimm’. Paola Ferrari che si sente sempre più bella (per la parità dei diritti va detto che anche Mazzocchi si sente bello, ma so duje sciem’), sempre più che non capisce niente, anche lei con le scarpe, anche lei con battutine, Maran intanto dice che non c’era il rigore per il Chievo, ma grazie per l’onestà, ma del mio vestito che ne pensa? Avrebbero voluto chiedere. Ormezzano che vent’anni fa era pure divertente, ma quando scriveva, e secondo me anche adesso è meglio quando scrive, racconta che ha sentito Boniperti al telefono, vai col momento nostalgia. In tutto questo De Biasi dice due o tre cose di calcio, che non condivido ma almeno riguardano il pallone. Intanto Mazzocchi va avanti io mi addormento, mi perdo i gol, mi risveglio ritrovo Mazzocchi, che indica il pallone con le parole di Empoli-Udinese, mi addormento, mi perdo i gol, mi risveglio che vedo Mazzocchi, penso a un incubo, mentre lancia la pubblicità, e me ne vado a dormire. Il Napoli, però ha vinto, resistiamo in questo campionato dominato dalla Juventus.
Ieri sera poco prima che cominciasse la partita il mio amico Andrea, che è tifoso della Lazio, mi scrive: “Tranquillo, nei primi 5 minuti gol di Higuain e Insigne di testa”. Scherza, cerca di sdrammatizzare, ma sente che la Lazio è messa male, io gli rispondo cambiando argomento, non mi piace giocare contro la Lazio, ma non lo dico. Intanto giochiamo, vinciamo facilmente, la Lazio mi pare proprio che non stia in piedi, ma Felipe Anderson quest’estate con chi l’hanno sostituito, senza dirlo? Andrea sbaglia il secondo marcatore, io no. Ero sicuro che Callejon segnasse anche questa sera, lo sapevo da domenica, siamo tornati nella fase Calle, in cui lo spagnolo di Soccavo oltre a correre per due, proporsi ovunque, raddoppiare in difesa, crossare, dribblare, si ricorda di sé e quindi segna, e quindi pallonetto, e quindi Marchetti ciao. Per esempio Marchetti mi è sempre stato antipatico, non so il perché.
Vogliamo venire ai cori contro Koulibaly e contro i napoletani? Va bene. Partiamo dalla fine, da Koulibaly che regala la maglia a un bambino e diciamo: fine della storia. Perché così si fa, perché un gesto cancella un altro gesto, perché un’azione spiega l’inutilità e la banalità dell’azione precedente, perché passare la maglia a un bambino è una carezza, e una carezza sovrascrive gli schiaffi, è sempre l’intelligenza che batte la stupidità, la conoscenza batte l’ignoranza, il Napoli batte la Lazio. Un caro saluto.
Oggi pomeriggio vado a Roma, con una certa leggerezza nel cuore.
Gli appunti del drone Giggino
Devo confessarvi un segreto: Sarri sul taccuino disegna, continuamente. E sapete cosa? Io ve lo dico, sento che di voi posso fidarmi. Fa ritratti dei calciatori, con un solo dettaglio in comune: la sigaretta. Ieri sera ha disegnato Higuain con una Merit di contrabbando, Insigne con una Ms sull’orecchio, Hamsik e Jorginho mentre squagliano una pietra di fumo e Callejon che si fuma un cannone che non avete idea. I ritratti non saranno mai esposti, il fumo è un fatto privato. Mister, ce la accendiamo una?
Notizie dall’Inghilterra
Il Leicester di Ranieri sempre più primo, il gol di Vardy ci ricorda perché amiamo questo sport. Inler e Britos non hanno giocato, ne hanno approfittato per venire a Napoli, abbracciare i compagni e comprarsi un quintale di sfogliatelle da Attanasio. Behrami ha giocato titolare e non è stato ammonito, una novità assoluta.
Note a margine:
– #SiamotuttiKoulibaly non funziona, è più bello, più ricco, più forte di noi
– I cornetti a Milano si chiamano tutti Callejon
– Ho sognato che Michu e Pandev si sposavano fuori area
– #IoStoConSarri dalla prima giornata.